recensioni dischi
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LAURENT PERNICE  "Presque nature"
   (2025 )

“Presque Nature, uscito per Taâlem Alm Records, è il nuovo album di Laurent Pernice, musicista, compositore e sperimentatore sonoro, la cui carriera musicale è iniziata negli anni Ottanta, attraversando ambient, elettronica, industrial e musica concreta.

La sua ultima creazione si inserisce proprio in questo solco e appartiene alla serie “Musiques Immobiles”, lavori attraverso cui l’autore intende esplorare paesaggi sonori e forme di “meditazione ambientale” anche attraverso i field recordings.

“Presque Nature” è composto da cinque brani per oltre un’ora di musica e le registrazioni sono state realizzate nell’arco temporale tra il 2012 e il 2022, pressoché sempre in occasione di viaggi e immersioni nella natura più profonda: mari e paludi, boschi e foreste, isole remote e non solo.

Il viaggio di “Presque Nature” muove dai suoni tribali di “Six Jours”, registrata in una foresta sull’isola di Espirito Santo, appartenente all’arcipelago di Vanuatu, in Oceania, e prosegue con le atmosfere naturali e paludose di “Aussi Loin”, in Camargue (Francia), con il forte richiamo a specie di uccelli in pericolo di estinzione.

“Lever du jour 1 (Vigueirat)” riparte dagli stessi scenari nei pressi del delta del Rodano, ma si sposta in una riserva naturale e unisce field recordings e melodie ispirate a un madrigale di Carlo Gesualdo.

“Un rêve subaquatique”, invece, è un’incredibile registrazione subacquea realizzata nella baia di La Ciotat, sempre nell’area delle Bocche del Rodano: gli interventi di pianoforte contribuiscono a definire un’atmosfera sospesa e meditativa, concettualmente simile a quella di “Lever du jour 2 (Hardelot)”, che ci riporta all’alba di una foresta Hardelot, a Pas-de-Calais, sempre in Francia.

Nonostante la strumentazione corposa, che comprende synth, piano, percussioni e oggetti meno convenzionali, Pernice descrive un mondo naturale, cercando e trovando una sintesi fra armonia e minimalismo: più che un ascolto classico, un’autentica esperienza musicale, “immersiva” nel vero senso della parola (per usare un termine un po’ abusato di questi tempi), in grado di testimoniare la straordinaria sensibilità di un artista unico nel suo genere. (Piergiuseppe Lippolis)