MESSINESS "Messiness"
(2025 )
Talvolta càpita di classificare la confusione, il caos, in maniera sbagliata, senza considerare che occorre distinguere quand’è deleterio e quando, invece, produttivo.
Ed è proprio su questi opposti che il polistrumentista-cantante siciliano Max Raffa ha voluto incentrare la sua creatura dei Messiness, i quali giungono ora al rilascio del primo Lp omonimo.
Infatti, ascoltando le varianti stilistiche che scorrono nei 9 brani, si realizza che il leader della band ha fatto del “Disordine” progettuale, un fiore all’occhiello da ostentare con vero orgoglio.
Detto ciò, mi sento di certificare che l’album non latita di belle vibrazioni ed ottime trovate d’impasto, che si manifestano già nell’introduttiva “Feature with a rapper”, ostentata con insolito grunge-rap, o con la notevole spinta british-rock di “Previous Life” come se s’intrecciassero, al contempo, le architetture di Stereophonics e Blur.
Delizioso il pop-wave di “Fatally”, che ci teletrasporta in epoca ‘80’s, mentre quel volpone di Max detta altre mirabili varianti con l’estatico “Como baja, como sube” in clima space-funk.
E’ certo che, per esprimere uno scenario di critica sociale in maniera cosi fluida ed eclettica, si apprezza alla grande la classe di Raffa, lontana da rasoiate verbali ed urla scontate.
Invece, “Eternity Unbound” viaggia in un vagone carico di spanish-country rock e, all’arrivo, dispiace pure scendere dal treno. Dopo il fremente incedere onirico di “Optimised”, si pesta il dancefloor di “Doctoral Get-Together”, per dimenarsi in balli alternativi che ti fan scoprire passi che neanche immaginavi di saper fare, tant’è il trasporto che infonde il brano.
Il rock semi-spettrale di “Anaesthetised” pare dettato dalla genialità dei Clash e di Lou Reed, apparsi in sogno a mister Raffa. Infine, proiettiamo le torce dei cellulari in cielo, per lasciarci accarezzare dalla space-ballad “By the sea”, in un mare di ondeggi nobili ed eterei.
Insomma, “Messiness” è un disco splendidamente labirintico, nel quale il “caos” genera un nuovo “caso” (notato l’anagramma?) musicale. Anzi! Un bel caso… da approfondire in futuro. (Max Casali)