recensioni dischi
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PIANO MAGIC  "Part-monster"
   (2007 )

Gli anni ´80 non sono stati solamente gli anni dei sintetizzatori, degli effetti midi e del pop patinato alla Stock Aitken e Waterman. Questo tanto vituperato decennio è stato anche quello in cui si è sviluppata quella forma musicale che oggi definiamo "indie-rock". Il tutto anche e soprattutto grazie al lavoro di etichette come 4AD, Sarah Records, Factory, Rough Trade e di gruppi come Smiths, Felt, Cocteau Twins, Pastels, Cure, Joy Division, My Bloody Valentine. Bisogna partire da qui per parlare dei Piano Magic e del loro nuovo album, “Part-Monster”. Non è questione di revival, perchè sono circa dieci anni che la band guidata da Glen Johnson si appropria di quella generazione di suoni ascoltati, amati e digeriti e la rielabora in maniera sempre completamente nuova ed originale, come dimostra la loro variegata e corposa discografia. In “Part-Monster” il quintetto anglo-francese recupera certamente l´estetica musicale degli eighties, ma lo fa in un modo ancora diverso rispetto ai precedenti lavori. Questa volta, infatti, mostra un dinamismo nuovo, a tratti brutale, che li allontana un po´ dalla definizione di band cold wave, ambient e ghost rock che li ha spesso accompagnati. Da qualche anno i Piano Magic sembrano aver trovato una nuova dimensione stabilizzando la propria line up: dal 2004, accanto al fondatore, l´inglese Glen Johnson (chitarra e voce) ed al suo connazionale Alasdair Steer (basso) ci sono i francesi Jerome Tcherneyan (batteria), Franck Alba (chitarra) e Cedric Pin (tastiere), oltre alla 'regular chanteuse' Angele David-Guillou (dei Klima), che ormai si può considerare la "sesta" Piano Magic. Chi ha avuto l´opportunità di vederli in concerto recentemente sa di cosa stiamo parlando: l´ombrosa introspezione dei dischi scompare nella dimensione live per lasciare spazio ad un’incredibile energia. Un´energia che viene perfettamente ricreata in “Part-Monster”: la scelta di un produttore come Guy Fixsen (dei Laika - producer engineer di Pixies, Moonshake, The Breeders, Joy Zipper, Stereolab, Lush e soprattutto di "Loveless" dei My Bloody Valentine), dimostra chiaramente l´intenzione del gruppo di perseguire un suono più duro e potente. Con questo lavoro i Piano Magic riescono, infatti, a bilanciare meravigliosamente la propria verve romantica con questo dinamismo catartico. Da una parte giocano con il proprio sound e lo trasformano in un qualche cosa fuori dal tempo, dall´altra riprendono le tematiche preferite della band, soprattutto la fascinazione per la parte più crudele e tragica della loro città madre –Londra- con un omaggio al più speciale dei suoi reietti, Joseph Carey Merrick/The Elephant Man. Il risultato di questa operazione sono 10 brani di una bellezza struggente che rendono il nuovo album “Part Monster” un album davvero definitivo.