recensioni dischi
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MARILLION  "Somewhere else"
   (2007 )

Domanda: per voi i Marillion sono morti e sepolti con la dipartita dell'ex vocalist Fish? Se questa è la vostra opinione, è assolutamente inutile che vi parli di questo disco. Se invece avete seguito le nuove impronte dei 'marillici', quindi avete dato loro una chance anche nella nuova versione con Steve Hogarth (nuova? ormai sono passati 20 anni!), qui troverete, come sempre, pane per i vostri denti. Se, infine, per voi i nuovi Marillion sono meglio dei vecchi, H è meglio di Fish e via dicendo, quest'album sarà il massimo. Di una cosa si può essere certi: qui, di progressive, ne è rimasto ben poco. Molto più nuovo rock, molto più Radiohead, molto più Japan, molto più Coldplay, addirittura molto più Talk Talk (sì, avete capito bene, proprio la band di Mark Hollis, non tanto quella di 'It's my life' e 'Such a shame' bensì quella di 'The colour of spring' e di 'Laughing stock'). Sempre, però, tematiche impegnate: una volta c'era il Vietnam in 'Assassing', ora in 'Last century for man' (brano, tra l'altro, dotato di una fantastica sezione d'archi) c'è l’autodistruzione, contrapposta all’innocenza infantile. Infantile? Misplaced childhood? La parabola dei 5 ragazzi inglesi non accenna per nulla ad entrare nella fase discendente: Hogarth e compagni amano mettersi, di volta in volta, in discussione. Amano non sedersi mai sugli allori. Dopo un'inaspettato e totale successo come 'Marbles', decidono quindi di cambiare tutto. Non più album "sovvenzionati" dai fans, stavolta procedura ordinaria. Non più solita produzione, tutto ribaltato come un calzino: benservito allo storico produttore Dave Meegan, e promosso nuovo producer l'ex... ingegnere del suono Michael Hunter. E poi non più lunghe suite, qui solo 2 brani intorno ai 7 minuti, e addirittura un pezzo ('Most toys', una delle perle del disco) da 2 minuti e 49 secondi! Inaudito, per chi con le durate dei brani ha sempre giocato al rialzo. E ancora, non più lunghe attese: dopo i quasi 4 anni passati da 'Marbles' a questo 'Somewhere else', è già stato annunciato un nuovo album per la primavera 2008! Quindi, insomma, vincere per poi cambiare tutto. Ed il vecchio detto "squadra che vince non si cambia?". Non da queste parti, evidentemente. Meglio ricominciare sempre da zero. Senza dare nulla per scontato. Sarà forse per questo che i Marillion si divertono ancora come dei pazzi? Sarà per questo che fanno quello che vogliono e quando lo vogliono? Beati loro... E beati noi. Che possiamo bearci della loro straordinaria classe. (Andrea Rossi)