recensioni dischi
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MATT BIANCO  "Whose side are you on"
   (1984 )

Che la musica anni ’80 sia la preferita dallo scrivente, forse qualcuno se ne sarà accorto. C’era spazio per tutti, nani e ballerine, maggiorate e travestiti, ma c’era anche una scelta musicale che spaziava lungo tutti i generi. Anche nelle atmosfere cool di questo trio inglese, con alle voci il leader tuttofare Mark Reilly, e ai cori la Basia Trzetrzelewska, brutta come solo una insegnante di matematica può essere, ma dalla voce spaccacristalli. Un amore per le atmosfere da film anni ’60, un video girato a Roma su una 500, e un genere che nelle radio faceva da ottimo contraltare agli eccessi da teenager offerti dai Duran e compagnia (molto) bella. Loro si davano di “Sneaking out the back door”, e della bossanova di “More than I can bear”, ottime e abbondanti per poter dire “Ok ok i belli, ma noi siamo anche bravi”. Pure troppo: l’opera non ebbe un seguito, perchè le personalità del gruppo sfasciarono il medesimo, e già pochi mesi dopo Mark Reilly fu costretto a restare solo, insieme ad anonimi collaboratori, e a portare il nome “Matt Bianco” quasi come suo nome d’arte. Sarebbe andato avanti con buone cose lungo tutti gli eighties (“Don’t blame it on that girl”, magari ve la ricordate), ma questo “Whose side are you on” restò, ahinoi, insuperato. (Enrico Faggiano)