recensioni dischi
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GIGI D'AGOSTINO  "Lento violento"
   (2007 )

Fatevi un salto su internet, su siti specializzati ma pure sulla "onnivora" Wikipedia, e scoprirete (se già non lo sapevate) come Gigi D'Agostino non sia, semplicemente, un deejay. Pur bravo in questo mestiere, "Gigidag" è molto, molto di più: è un punto fermo (non solo in Italia, sia chiaro) di un movimento, legato alle discoteche, che non ha nulla da invidiare a movimenti politici o culturali ritenuti più "seri" o "impegnati". In quest'ottica, diventa subito chiaro come questo doppio lavoro "Lento violento" non sia un semplice cd, ma, nel vero senso della parola, un manifesto programmatico. Come quello di un leader politico. Con la vitale differenza che qui non si vuole imbrogliare nessuno (come, invece, i politici fanno sempre). Il salernitano Luigi Di Agostino ha messo a segno, da vent'anni a questa parte, un numero impressionante di successi e di remix, ma è con la "filosofia" del "Lento violento" che ha davvero prodotto qualcosa di innovativo. Beninteso, non che tutto il lavoro precedente fosse usuale, fosse "nella norma": chi ha seguito la sua carriera sa bene che, per fortuna, quasi niente di Gigi si è mai potuto definire "normale", alla luce della grande tecnica e delle ancor maggiori potenzialità del personaggio in ogni campo affrontato. Ma con la nascita dei suoi primi pezzi chiamati "lenti violenti" (velocità ridotte e violenza nel sound), lì si è veramente inventato un filone musicale, lì si è realmente innovato un genere, subito copiato in giro per tutto il globo. I libri di storia della dance dicono che il primo successo del nuovo corso è stato "Passa" (ma già qualcosa era iniziato con "Le Serpent"), pubblicato nel doppio cd "Il programmino di Gigi D'Agostino": da lì in poi Gigi darà sempre più spazio al "lento violento" pubblicando nel 2004, in collaborazione con la discoteca Altromondo, un doppio cd di cui il primo era un lungo mixato di soli pezzi appartenenti al nuovo genere. Si arriva così a questo doppio lavoro, la summa dell'intero movimento "Lento Violento", subito baciato dal successo al punto di ricevere nel giro di pochi giorni il disco d'argento per le oltre 20.000 copie vendute (e si tratta, ricordiamo, di un cd doppio!). L'album racchiude 35 brani, un mix alternato di brani dolci e calmi e di brani particolarmente "cattivi", o per meglio dire "lenti violenti". E continua, all'interno di questo doppio lavoro, l'opera di riscoperta, da parte di Gigi, di autentici capisaldi della musica, rispolverati in chiave moderna ed attualizzata. Stavolta tocca, per quanto riguarda la musica italiana, alla splendida "E di nuovo cambio casa", di Ivano Fossati (originariamente contenuta nell'album "La mia banda suona il rock" del 1979) ed alla sempreverde "Impressioni di settembre" della Premiata Forneria Marconi, datata addirittura 1971: per quanto invece riguarda i classici di ogni tempo, stavolta è davvero vincente la nuova versione di "Stand by me" di Ben E. King, "coverizzata" prima di Gigi da miriadi di cantanti, da John Lennon ad Adriano Celentano, da Shirley Bassey a Tom Jones, da Sylvester James al recente Jordin Sparks, partecipante al celeberrimo American Idol d'oltre oceano. In conclusione, con "Lento violento" siamo di fronte ad un'altra tappa fondamentale, ad un'altro passaggio epocale nella già fulgida carriera di Gigi D'Agostino. Personaggio, è bene ricordarlo, che tutto il mondo ci invidia. E, per favore, non dite che è solo musica da discoteca. (Andrea Rossi)