recensioni dischi
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GABRIEL STERNBERG  "Endless night"
   (2007 )

Gabriel Sternberg è un cantautore italo-tedesco: canta in inglese (ed eccovi servito uno splendido triangolo musicale), vive a Milano, almeno per ora, ma è probabile che, presto, prenderà il volo per cercare il proprio universo, introspettivo e sognante, da qualche altra parte, magari meno dedicata a caos e smog. Il disco è composto da 10 ballate, anzi 11, compresa la title track finale, curiosamente non riportata in copertina. Dieci brani (anzi 11) soffusi e rarefatti, quelli che danno vita ad "Endless Night", con una visione del mondo che, sicuramente, non sprizzerà gioia da tutti i pori, ma che, personalmente, non riesco a definire "triste". "Willow tree", con il suo pianoforte e la sua fisarmonica digitale, non sarà certo scacciapensieri come "La canzone del capitano" di DJ Francesco (e perchè mai dovrebbe esserlo?), ma è positiva, solare, ed anche onesta, nella sua semplicità ed oniricità. Viene alla mente Nick Drake, e (in verità) tantissima altra musica: l'intro chitarristico di "Soon" ricorda "The carpet crawl" dei primi Genesis, la splendida "With you" riporta alla mente certi passaggi alla Coldplay o addirittura alla Neil Young, e qua e là si intrufolano anche Leonard Cohen, Elliott Smith, John Cale e Jeff Buckley. La voce di Sternberg non sarà forse possente, ma è straordinariamente ispirata, e fornirebbe una colonna sonora perfetta ad un pomeriggio piovoso d'autunno. Chitarra e pianoforte si danno il cambio, con rare incursioni di batteria, e pure un liturgico organo in "Please don't leave me", inframmezzati qua e là da rumori di sottofondo, voci e fruscii. La colonna sonora di un qualsiasi appartamento, nel quale qualcuno tenta di mettere in musica le proprie passioni mentre il resto del mondo fa gli affari suoi, fregandosene altamente. Lui definisce le sue composizioni "canzoni d'amore su qualcosa che è finito, che sarebbe potuto essere o che non è mai accaduto": difficilmente ci verrebbe alla mente una definizione più centrata. Diciamo così: se cercate nella musica carica e vitalità sfrenata, forse non siete alla presenza del disco giusto. Ma se invece amate il sogno ed i pensieri tenui, difficilmente troverete un album più perfetto di questo "Endless night". Collabora Christian Alati, chitarrista in diverse importanti formazioni underground come i Don Quibòl (anch'essi sotto contratto per la Canebagnato Records), i Cods ed i Gatto Ciliegia Contro Il Grande Freddo, ed il suono minimale di queste ballate ne esce appena rinvigorito. Non di tanto, certo, ma è giusto così. Questo è Gabriel Sternberg, prendere o lasciare. Noi prendiamo. (Andrea Rossi)