recensioni dischi
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LOSTAIR  "Perfect dark"
   (2007 )

Un E.P., questo dei veneti Lostair, di grande livello, diciamolo subito, nel quale l'apertura e la chiusura (1° e 4° brano) sono decisamente le cose migliori. L'intro strumentale di "Dark signs" è un incipit di grande classe, e già chiarisce il nodo del cd, il punto focale: i Lostair sanno suonare alla grande. Non c'è un cedimento, non c'è nemmeno una piccola scivolata nel muro sonoro dei quattro ragazzi. Il climax si raggiunge con la conclusiva "Somebody hate somebody", decisamente all'altezza dei classici dell'heavy metal: credetemi, non è una esagerazione. La voce di Matteo Dall'Armellina (potente e, finalmente, non urlata, come ormai sembrano prediligere la stragrande maggioranza della band metalliche) è una delle migliori del panorama italiano, anche se deve in effetti lavorare ancora un po' per migliorare la propria pronuncia inglese, mentre la macchina sonora composta da Salvatore Torcivia (basso), Fabio Lancerotto (chitarra) ed Emanuele Gemetto (batteria) non perde un colpo, sorreggendo i 4 brani dell'E.P. con autentica maestria. Una grande scoperta, insomma, questi Lostair, che per ora stanno avendo maggior riscontro all'estero piuttosto che in Italia: provate ad inserire il nome della band ed il titolo del presente cd in un qualsiasi motore di ricerca, ed otterrete un mare di siti e recensioni da tutto il mondo, a fronte di poco materiale proveniente dallo Stivale. Segno, questo, di come la buona musica prodotta in Italia possa comunque ottenere i giusti riscontri (non solo Tiziano Ferro o la Pausini, quindi): ma, contemporaneamente, anche di come, a volte, qui nel nostro paese siamo sordi, ciechi e muti a riguardo dei nostri prodotti, salvo poi incensare il primo furbetto che viene dall'estero. L'erba del vicino è sempre più verde, si diceva una volta: sarà meglio che ci accorgiamo invece, e prima possibile, di quanto siano "verdi" i nostri Lostair. (Andrea Rossi)