recensioni dischi
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L.S.P.  "Le sifflet public"
   (2007 )

Volete fare il punto sul nuovo rock italiano? Ascoltatevi il brano "Mi muovo fermo" dei veronesi L.S.P. (Le Sifflet Public). E poi ditemi se, qui nello Stivale, abbiamo qualcosa da invidiare ai gruppi d'oltreManica o d'oltreoceano. E poi, soprattutto, ditemi se è vero che la lingua italiana mal si fonde con la musica rock. Un cavolo, a parere di chi scrive. Per controllare, si prega di prestare ascolto a "Mi fondi l'anima", nella quale la metrica del nostro idioma è, teoricamente, messa a dura prova dalla velocità del cantato. Il risultato? Superbo, niente di meno. Ma ci sono anche, in quest'album, grandi momenti di riflessione, con ballate ben scritte ed assolutamente centrate, come "Chissà se tu sarai con me", "Descrizione di un sogno" o, ancora meglio, "Ti dedico un proiettile". E, anche in questo caso, chiedetevi se il rock italiano è inferiore a quello inglese o statunitense nel costruire ballads. Figuriamoci. Se c'è qualcosa che proprio nessuno può permettersi d'insegnarci, è il costruire i sentimenti in musica, è l'esprimere le passioni attraverso le 7 note. Che si tratti di rock o meno. Le Sifflet Public è il termine francese che, in ambito giornalistico, descrive il classico colpo di scena, la notizia che apre i telegiornali, l'ultimo scandalo di cui tutti parlano. L'augurio è che questo gruppo ottenga l'attenzione che merita e che il nome scelto in qualche modo evoca. Questo è il loro terzo lavoro (sono insieme fin dal '99), ma dal momento che i precedenti "Bienvenido in frenesia" del 2002 (al tempo i ragazzi si facevano ancora chiamare "Mafaste") e "Nessuno mi può giudicare!" del 2005 erano, in pratica, autoprodotti, fatti in casa con tanta passione ma con ben scarse possibilità di distribuzione (nonostante ottimi riscontri di vendite in occasione dei concerti), si può considerare questo "Le Sifflet Public" come il primo album "vero" del quartetto. In loro ha creduto l'attivissima agenzia di scouting Davvero Comunicazione, che, prendendoli per mano, li ha condotti sino al contratto con la Daigo Music (distribuita Deltadischi). Il lavoro è così venuto fuori con tutti i crismi, e l'impressione immediata che si sia in presenza di un disco meritevole di charts. Non manca, infatti, davvero niente in questa proposta: testi e musiche limati ed ottimi, suoni perfetti, arrangiamenti certosini, quasi ricamati, senza però perdere nemmeno un briciolo della giusta spontaneità della band. E poi ancora un booklet curatissimo, per una veste grafica da grande produzione. Insomma, un disco di cui andar fieri. Trovatelo, e regalatelo all'amico migliore, oppure alla ragazza che volete conquistare. Acquisterete parecchi punti. (Andrea Rossi)