recensioni dischi
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ANGELO BRANDUARDI  "Cogli la prima mela"
   (1979 )

Il "triplo colpo" di Angelo Branduardi ("Alla fiera dell'est" prima, "La pulce d'acqua" poi ed infine questo splendido album) lasciò di stucco il mondo musicale tricolore: com'era possibile che, mentre in giro per l'Europa (e non solo) impazzava il sacro furore del punk dei Sex Pistols e similari, sulle nostre sponde le classifiche baciassero l'opera fuori tempo di un menestrello come Branduardi? Ora la chiamerebbero "new age" (infangandola), allora fu solo poesia. E lo rimane ancor oggi, in barba agli anni passati. Ancor più stupefacente fu il successo del bardo all’estero: Francia, Germania, Olanda e compagnia bella si inchinarono, regalando a Branduardi vendite da Rolling Stones, ascoltare per credere i boati dello splendido triplo live “Concerto”, per buona parte registrato al di fuori degli italici lidi. La copertina è tutta verde e trattandosi di una mela, la scelta è azzeccata. Nel disegno si vedono due gelati su un tavolino e una staccionata saltata da due bambini. Un salto nel buio che poi tanto buio non è, visto che il prato oltre la staccionata è sempre rigogliosamente verde. Una simbologia che sta a significare che non sempre quello che sta al di là della sicurezza quotidiana può fare paura e la "prima volta" non siginifica cogliere un frutto proibito. La mela, per l'appunto. Nella custodia interna ci sono i versi "Danzala la vita tua, ridila la tua allegria", una frase della canzone che dà il titolo all'album e al 45 giri. Ogni disco di Branduardi è contraddistinto da una specie di motto derivante da frasi tratte da una canzone contenuta in esso. Una tradizione che continua. La sua è una musica antica, che poco lascia al gusto corrente del pubblico. Le sue sono ballate, madrigali. E lui è un menestrello medievale. Lo aiuta anche il suo personaggio, particolarissimo e anticonvenzionale. Questo disco arriva dopo quasi due anni dal precedente, LA PULCE D'ACQUA. E' un album dedicato in gran parte all'universo femminile, tranne IL SIGNORE DI BAUX, canzone nata dal ricordo di un viaggio in Provenza e dalla visione di un castello a 30 chilometri dal mare e, stranamente, coperto di salsedine. Poi c'è LA RACCOLTA, dedicata alla poetessa Saffo, la quale per prima ha sentito il bisogno di rivolgersi alla mela in una sua poesia. Un omaggio alla capostipite, dunque. C'è una bella canzone che si chiama NINNA NANNA ed è la storia di una servetta messa incinta dal suo padrone e signore e lei affida la sua creatura al mare per salvarla dalla morte. Registrato a Monaco di Baviera, i collaboratori sono però gli stessi. In Germania l'hanno definito 'Il Pifferaio Magico' non tanto per lo strumento (lui suona il violino) ma per la sua figura e per quello che rappresenta sulla scena. Un minnesinger, un menestrello duecentesco, cantore delle tematiche assolute quali la vita, l'amore e la morte. Toni fiabeschi ed allegorici quelli usati da Branduardi. Unico brano in scaletta non suo è il TEMA D'AMORE tratto dal film ROMEO E GIULIETTA in omaggio a Nino Rota. Il giorno del primo concerto di Monaco c'era il tutto esaurito e non si è toccata città dove la sua esibizione non abbia registrato il "sold out". Invidiabile, per chi non ha la fortuna di essere suo connazionale. (Andrea Rossi - Christian Calabrese)