recensioni dischi
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RIGHEIRA  "Bambini forever"
   (1986 )

Non avevano capito nulla. O forse, avevano solo commesso l'errore di nascere nel decennio sbagliato. Perchè vivere di un singolo all'anno era difficile anche nei "favolosi anni 60", non certo a metà degli 80s, quando la gente ragionava ormai in termini di album, in attesa di buttarsi sul compact disc. E bastava poco per sbagliare strada: già il pubblico li aveva perdonati quando, dopo una surreale quanto poco commerciabile "Hey Mama" del 1984 ("Hey Mama dimmi perchè / non posso mai portar le corna quando sono con te", roba da Skiantos, non certo da Festivalbar), li aveva riaccolti a braccia aperte l'anno successivo, ballando e magari piagnucolando un po' mentre i fratellini raccontavano di come l'estate stesse finendo e di ombrelloni che venivano chiusi. Venne tentato il grande salto, con una sanremese "Innamoratissimo" che per molti sembrò una occasione sprecata, con eccesso di effetti elettronici (c'era un giovane Rocco Tanica dietro le quinte), e il ritorno all'originale spagnolo per una blanda "Italians a gogo". Poca roba. E se anche l'album, invero, poteva aver qualche pezzo interessante, già il titolo e la copertina (i due vestiti da bebè) rendevano complicato il prenderli sul serio. Soprattutto se la promozione delle loro canzoni avveniva solamente in estate (un anno esatto da un singolo all'altro tratto dall'album, per arrivare ad "Oasi in città" nel 1987) ed era facile cadere nell'oblio. Mal gestiti, la titletrack poteva tornare utile solo per fare da sigla a "Piccoli fans". Male, per chi poteva davvero diventare qualcosa di importante nel complicato panorama dell'italmusica anni '80. Avrebbero continuato a farsi del male, con semplici singoli estivi - "Companeros", "Garageamos" e la nemmeno malaccio "Ferragosto", loro esordio nei '90s - sbagliando sempre e comunque il modo di promuoversi. Tagliati fuori dalle grandi manovre, nessuno li stette più ad ascoltare, fino ad un album ("Uno zero centomila", o qualcosa del genere, ma forse nemmeno loro se lo ricordano) che ebbe forse tanti acquirenti quanti spettatori "Alex l'ariete". Problemi di vario tipo, poi una rinascita recente che fa ulteriormente crescere il rimpianto. (Enrico Faggiano)