recensioni dischi
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VEGETABLE G  "Genealogy"
   (2007 )

Spiazzante, personale ed originale. Questi i primi 3 termini che salgono alla mente ascoltando questo cd. "Salgono" alla mente, proprio così, non "vengono alla mente": è proprio un salire, un partire prima di tutto dall'anima (o dallo stomaco, se preferite) per arrivare, solo successivamente, al cervello. Echi di Beatles, poi di Bowie, musica da cantine anni '60, prese di peso e portate nel nuovo millennio. Il tutto con un acume, con una sensibilità ed una intelligenza davvero fuori dal comune. L'opening track "The cox man" chiarisce già parecchie cose, "Go wild" arriva imperante a compiere il passo decisivo, e quando risuona "Complicity", bella e compiuta come "Heroes" del Duca Bianco, sappiamo con certezza che il nostro viaggio in compagnia dei Vegetable G non è stato tempo perso. Anzi. Terzo lavoro, questo "Genealogy", per il gruppo di Giorgio Spada, dopo "A perfect spring" ed "Epic mono": le ottime cose palesate sin qui vengono ribadite con forza, ed anzi ampliate e puntualizzate maggiormente. Il progetto iniziale nasceva dalla voglia di unire la computer music al suono acustico, il tutto con una decisa impronta jazz: ebbene, il jazz, da allora, è quasi del tutto scomparso. Diciamolo, non è stato un male. Gli 11 brani di questo "Genealogy" testimoniano che la strada imboccata dal compositore elettronico Giorgio Spada e dai suoi fidi collaboratori è quella giusta, non ci piove. Quindi, dicevamo, spiazzante, personale ed originale, questo lavoro dei Vegetable G. In verità ci dimenticavamo un altro termine che ben descrive il cd: bello. Questo è un bel disco. Di 'sti tempi, basterebbe solo questo. (Andrea Rossi)