recensioni dischi
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LINEA 77  "Horror vacui"
   (2008 )

L’amore al tempo dei Linea 77. Un amore tellurico, disincantato e viscerale alla maniera di un’hardcore band dura e pura. Gli ultimi istanti della loro vita precedente li hanno spesi per 'Available for Propaganda', l’album che, insieme alla raccolta 'Venareal 1995', ha posto la parola fine sull’esperienza, a tratti faticosa e opprimente, con l’inglese Earache Records. Il presente si chiama 'Horror Vacui', “il disco”, quello con cui il Linea 77 fotografano se stessi, l’età adulta, una consapevolezza nuova, l’azzardo del giocare a carte scoperte, facendo i conti con se' stessi, senza nascondersi più. Una manciata di canzoni inedite, aggrappate al suono della band come a ciò che resta di uno scafo scosso in acque ignote, fiere di starci in mezzo, di ringhiare alle onde e di uscirne vive, nuove, entusiaste. 'Horror Vacui' ci restituisce un nuovo inizio per una band partita dodici anni or sono dalla provincia torinese, e giunta a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama hardcore europeo. Un nuovo corso, forse, un nuovo viaggio. La paura del vuoto che, parafrasando i latini, dà il titolo al loro quarto lavoro in studio, è la stessa che ci induce ad acquistare bulimicamente, oggetti, molto spesso, tecnologici, per ovviare alle nostre manchevolezze, alle nostre solitudini. Il mood che percorre le tracce è disilluso, tagliente quando è ironico, sovraccarico per la sfida accettata, cosciente, risvegliato, deflagrante come già in passato, ma con una consapevolezza nuova, adulta. Per scrivere questo nuovo capitolo della loro storia, i Linea 77 sono tornati negli States. Come per 'Available for Propaganda', per due mesi la loro casa è stata Los Angeles, quindici ore di studio ogni giorno, passate a forgiare l’album, attraverso il solito lavoro di squadra che, da sempre li contraddistingue. Con loro, al banco mixer, Toby Wright, l’uomo a cui si devono alcuni dei dischi fondamentali di gente del calibro di Korn, Metallica e Alice in Chains, solo per citarne alcuni. Wright ha dettato tempi ed equilibri, portando la band al massimo delle proprie potenzialità. A lui si deve l’intuizione di registrare parte del disco in un'unica ripresa, per cercare di ricreare su disco l’impatto live della band. Chinasky, Dade, passato alle sei corde, e Tozzo hanno costruito la spina dorsale di 'Horror Vacui'. Ogni brano si regge, infatti, sull’impasto delle due chitarre con la batteria. Il fatto stesso di aver utilizzato fin dall’inizio due chitarre ha dischiuso un universo compositivo inesplorato, in cui le possibilità di moltiplicano, le melodie s’intersecano come mai era accaduto in passato. La violenza è stata domata. Per tornare ai testi e al filo conduttore di 'Horror Vacui', torniamo a citare l’amore, al tempo e alla maniera dei Linea 77. Se 'Penelope' rappresenta l’episodio più eclatante e sofferto, l’intero album è percorso sotto pelle, dallo stesso sentimento, che schiva le stucchevolezze dell’amore romantico e si pianta, come una lama, nel profondo dei rapporti umani, nell’altro percepito come specchio di sé, nel rapporto in cui ci si annulla, nelle relazioni che ci cambiano al punto da non rendersene nemmeno conto. 'Horror vacui' è il disco con cui i Linea 77 si emancipano da loro stessi, da ciò che rappresentano. Una sfida vinta. Ospite unico dell'album è... Tiziano Ferro, che ha prestato la sua voce e la sua penna per il testo di “Sogni Risplendono”. Il rapporto tra la band e il cantante nasce a seguito di un’intervista rilasciata da quest’ultimo, che confessò che un giorno avrebbe voluto collaborare con i Linea 77. L’occasione si presenta con “Horror Vacui” e il risultato è sorprendente, l’ennesima sfida vinta. Un Tiziano Ferro inedito, alle prese con quanto, apparentemente, di più lontano esista dal suo modo di fare musica, eppure straordinariamente convincente e nella parte.