recensioni dischi
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GRAVENHURST  "The western lands"
   (2007 )

La creatura artistica di Nick Talbot, a metà tra folk, shoegaze e post-rock, presenta l’ultimo album 'The Western Lands'. E' il quarto album in studio per il polistrumentista inglese cresciuto nel sud est dell’Inghilterra, appassionato di letteratura, musica e filosofia, e influenzato in ugual misura dai suoni di Pet Shop Boys, Tears for Fears e da quelli di Simon and Garfunkel, The Smiths and Red House Painters. Innamorato del pop malinconico, del noise e dello shoegaze dei My Bloody Valentine, alla metà degli anni '90 Nick Talbot si appassiona al movimento Dream Pop al punto da trasferirsi a Bristol, centro di quella scena, dove collabora con gruppi seminali come Third Eye Foundation e Flying Saucer Attack. Dopo una serie di esperienze musicali, tra cui i due anni nella band Assembly, conclusi per la tragica morte dell’amico bassista, Nick decide di dare vita ai Gravenhurst nel 2004. Dopo due album di folk malinconico, a prevalenza acustica, in cui l’influenza di Simon And Garfunkel appare dominante, e la “svolta” elettrica del precedente 'Fires In Distant Buildings', arriva 'The Western Lands', quarto album con la Warp per i Gravenhurst, che qui sembrano riuscire a sintetizzare con incredibile maestria tutti gli ingredienti e le influenze che avevano caratterizzato i loro lavori precedenti. Evidente e riuscitissima la ricerca di un punto d’equilibrio tra l’intimismo di un cantautorato dai contorni oscuri e un approccio più diretto e immediato, caratterizzato da rumorose presenze elettriche. 'The Western Lands' è il frutto maturo di tutti questi ingredienti, un album capace di sintetizzare la new-wave, il post-rock, lo shoegaze e il folk cantautorale.