recensioni dischi
   torna all'elenco


DANIEL MELINGO  "Maldito tango"
   (2008 )

Daniel Melingo, star del rock argentino negli anni ’80, in seguito protagonista della movida madrilena e intrepido esploratore del Brasile, oggi è diventato l’uomo della nuova frontiera porteña. Con una voce particolare, scura e fumosa, un po' Tom Waits e un po' Nick Cave, Melingo è l’ambasciatore di un tango moderno, eclettico ed elettrico. Melingo è un artista che ama, crea e suona il tango e la milonga in modo eccezionale, è un precursore della scena musicale di Buenos Aires, considerato come colui che ha reinventato la “tango song”. Melingo è autore, compositore e produttore dei suoi album. Il precedente disco di Melingo, 'Santa Milonga', è una raccolta di anni e anni di avventure in cui la ‘milonga’ era santificata e la faceva da padrona, un album che annulla ogni barriera tra il sacro e il profano, tra adorazione e irriverenza. Ora Melingo arriva con 'Maldito tango': un album creato, distrutto e ricostruito in sei mesi, non un album jazz o solo un album di tango, ma un’opera elaborata che rompe le regole e distorce i codici del tango, citando i poeti di ieri e di oggi e dando una nuova vita alla musica e al tango-canzone, con fascino e bellezza davvero unici. Molte delle canzoni cantate da Daniel Melingo in questo secondo album sono opere di poeti e autori di tango che s’identificano con la sofferenza e l’astuzia della gente di Buenos Aires, scrivendo in lunfardo (lo slang di Buenos Aires) e descrivendo i limiti della città, i suoi quartieri, i suoi cabaret, la povertà e la tristezza della sua gente. Ascoltare 'Maldito tango' è come guardare una serie di fotografie istantanee bizzarre: il borsaiolo sull'autobus, la prostituta di pianto, il vagabondo, il lavoratore di giorno che balla via la notte, il bambino che muore a causa della solitudine, l'argentino di Montmartre, gli innamorati con la loro segretezza cauta e guardinga, il vecchio playboy… Non è un caso che Melingo abbia firmato per la Mañana, l’etichetta dell’argentino Eduardo Makaroff (Gotan Project)...