recensioni dischi
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CLAUDIO LOLLI  "Viaggio in Italia"
   (1998 )

Secondo la multinazionale Sony che lo aveva in catalogo, questo disco non sarebbe dovuto mai uscire. Inutile cercarlo nei negozi: 'Viaggio in Italia', testimonianza di un lunghissimo tour di 'rinascita' per Claudio Lolli, dopo il silenzio degli anni ottanta, fu da subito introvabile. Per il suo distributore, infatti, non valeva davvero la pena affannarsi per "le due-trecento copie" che il cantautore bolognese di album storici come "Aspettando Godot" e "Ho visto anche degli zingari felici" sarebbe stato ancora in grado di vendere. Eppure solo due anni dopo, "Dalla parte del torto", pubblicato dalla neonata etichetta Storie di note, sfiorò le diecimila copie vendute e decretò il grande ritorno di Claudio Lolli. Così questo disco 'desaparecido', abortito dall'onnivoro mercato discografico prima ancora della sua uscita, per lunghi anni ha rappresentato un mistero nella produzione di Lolli: quasi introvabile, anche sotto prenotazione. Invendibile ai concerti, per via di quello stesso contratto di distribuzione. Oggi (2008) 'Viaggio in Italia' rivede di nuovo la luce nei negozi di musica. Dove già da dieci anni avrebbe dovuto essere... 'Viaggio in Italia' è un prezioso documento musicale. Testimonia il viaggio, lungo almeno sei anni, percorso da Claudio Lolli ed il suo inseparabile chitarrista, Paolo Capodacqua, per esibirsi in concerto nei mille club e nelle piazze d’Italia a partire dal 1993. Un album che doveva essere live e poi fu registrato in studio, e che contiene diverse sorprese. Come “Keaton”, celebre brano che Claudio Lolli regalò a Francesco Guccini, qui per la prima volta interpretato dal suo autore. O come tre inediti: “L’amore ai tempi del fascismo", "L’amore è una metamorfosi", "Vorrei farti vedere la mia vita", e poi i due brani di esordio di Paolo Capodacqua al mestiere del cantautore: "Non conosco sorrisi" e "Come Fred Astaire". Fra i brani di questo viaggio in Italia, oltre ai già citati inediti, ed alla celebre "Keaton", va segnalata l’originale rivisitazione di un classico come “Aspettando Godot”, impreziosita dalla partecipazione di Ambrogio Sparagna, o come “Michel” e “L’isola verde”, alle cui chitarre troviamo un grande maestro della tecnica del finger picking, Andrea Carpi.