recensioni dischi
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WHISPERS FOR WOLVES  "Language of the dards"
   (2008 )

'Language of the Dards (Tauu and twilight sing 100000 songs of Milarepa)' č l'album d'esordio di WhisPers for WoLves (uscito in Italia per Boring Machines). E' il primo capitolo di una serie di brani ispirati e arrangiati attorno alla figura dello yogi indiano Milarepa. Questo lavoro contiene ”solo” 3 tracce della durata complessiva di 41 minuti. Gli strumenti utilizzati sono: voce, chitarra, oboe nepalese, elettronica e strumenti/oggetti inventati. Il balance artistico tra sperimentazione, improvvisazione e mood elettronico č notevolmente alto. Questi tappeti sonori, quasi dei racconti in silenzio, sono il mondo, e i testi di “100000 songs of Milarepa” un importante libro tibetano considerato al pari della Bibbia. 'The Collective Darkness', il primo brano, narra di un villaggio fondato dal guru menzionato. La seconda traccia, 'Kuu Aari Hassu' (in finlandese “la luna č strana”), č basata su una esperienza vissuta direttamente dall'artista in New Mexico. “La luna era piena e la notte fu stranamente confusa. Non ricordo se presi sonno e sognai o se rimasi sveglia tutta la notte. La luna aveva uno splendore lucido ma la sua luce era molto strana”. L'ultima canzone, 'Woman Eagle', č un'ipnosi sonora sulla donna-aquila. Dietro WhisPers for WoLves si cela il nome di Melissa Moore, artista nata a Washington DC e ora residente a Baltimora (Maryland). Melissa spazia tra installazioni e studi sonori, utilizzando strumentazione auto-costruita, sia elettronica che acustica. Le sue performance sono molto originali: noise-fingerpicking con chitarra, set elettronici, sound processing e field recordings. Il fulcro delle sue esibizioni č la focalizzazione di piccoli punti sonori tramite registrazioni ambientali, come acqua e fuoco, e l'aggiunta di voci trattate. Inoltre, Melissa Moore č la curatrice della rassegna elettro-acustica Sound Pillows a Baltimora ed ha inaugurato Listener's Eye Series, un evento multidisciplinare, dedicato a installazioni e sculture sonore. Ha partecipato a diversi festival in Europa e Usa. Un artista tutta da scoprire. Peccato non abbiamo ancora una tecnologia “odorama”: sono sicuro che questo album avrebbe un profumo di vita. (Dr. Matteo Preabianca)