recensioni dischi
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SOFTONE  "These days are blue"
   (2008 )

The Softone è il progetto principale del songwriter Giovanni Vicinanza. Dopo alcuni anni e molte esperienze maturate, sceglie la via acustica ed intimista come principale mezzo espressivo. Giovanni scrive e registra molti nuovi brani nel suo studio privato "The Room" (ora noto come "LavaLab" ed aperto al pubblico), assecondando da un lato le suggestioni inglesi alla Dakota Suite, dall'altro la tradizione folk americana. Nel 2004 una sua cover di "Easy Lover" degli Spain viene inserita nella compilation "Keepsake vol. 2" a cura dell'etichetta USA Keeprecordings. Nel 2006 un suo brano chiude la doppia compilation "Songs for another place" della Awful Bliss Records, che diventerà anche la sua etichetta. Proprio per Awful Bliss Records, infatti, esce il suo debutto discografico: il singolo "All my days". Poco dopo, vincerà il concorso per band emergenti "Today I'm rock". Spesso paragonato a Barzin, M. Ward, Elliot Smith, Dakota Suite e Spain, The Softone pubblica in questa estate del 2008 il proprio album d'esordio. "These days are blue" è il naturale approdo del respiro "globale" di Softone. Mixato a Portland da Adam Selzer (Norfolk & Western) nei Type Foundry Studios (M. Ward, Black Heart Procession, Grails, Minus 5) e masterizzato a Chicago da Carl Saff (Early Day Miners, Coco Rosie, Xiu Xiu, Marmoset), il disco vede la partecipazione in alcuni brani dell'eroe underground a stelle e strisce Faris Nourallah e del talentuoso Pietro De Cristoforo dei Songs For Ulan. Dodici canzoni che parlano di sentimenti, di sensazioni, di amori e di conflitti. Dodici canzoni per rimanere sospesi in un'atmosfera sognante in cui ogni singolo elemento è legato all'altro da un'indissolubile stato di grazia.