recensioni dischi
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MODERN TALKING  "In the middle of nowhere (The 4th album)"
   (1986 )

Quarto episodio della saga. A far un paragone, sarebbe come se "Happy days" avesse offerto puntate con le stesse identiche trame, gli stessi identici dialoghi, cambiando soltanto il nome (ma non l'attrice) della fidanzatina di Richie Cunningham. Qui si va di "Geronimo's cadillac", singolo scelto per restare ancora alti - ma non altissimi - nelle classifiche, e un altro disco di dieci pezzi dai titoli altisonanti ("Riding on a white swan", "The angels sing in New York City", "Stranded in the middle of nowhere", tra gli altri) ma contenuto sempre fermo alla formula quartina-ritornello-falsetto e via andare. E, se era difficile per loro modificare il prodotto, figuratevi per il vostro recensore: che fare, limitarsi ad un semplice copia/incolla preso da un altro loro disco qualsiasi, o cercare novità da raccontarvi? D'altra parte, se non le ricercavano loro... Allora si può dire che in questo lavoro, almeno nel backstage, iniziano a sentirsi i primi attriti tra i due: questi hanno un nome, ovvero NORA, la moglie del cantante (oltre ad essere tetragramma che Anders portava in un catenone, al collo, che sarebbe piaciuto all'Abatantuono veramente eccezzziunale, o ad uno dei coatti di Carlo Verdone). "Mettiti in mostra, scrivi anche tu dei testi, se non ci fossi tu l'altro non saprebbe che pesci pigliare!" gli diceva lei, forse senza nemmeno farla tanto lontano dal vaso. Perchè il momento compositivo era roba off limits, dato che Bohlen non concedeva a nessuno di mettere il naso nelle sue opere: la voce, quella sì, ma guai a dirgli altro. Tradotto: la strada verso l'avvocato divorzista per separare il connubio artistico iniziava ad essere asfaltata. (Enrico Faggiano)