recensioni dischi
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THE MUSIC LOVERS  "Masculine feminine"
   (2008 )

The Music Lovers nascono a San Francisco nel 2003. Il loro leader, Ted Edwards, musicista e scrittore inglese, è protagonista della scena di Birmingham tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta. Fin dal primo ep "Cheap Songs Tell the Truth" (2003) i Lovers si segnalano immediatamente per il loro sofisticato e romantico pop retrò (che si richiama dichiaratamente alla tradizione inglese degli anni Ottanta, da Morrissey ai Prefab Sprout, con tocchi di modernità sinfonica alla Magnetic Fields) e per l'originalità e la forza dei testi scritti da Edwards, veri e propri racconti noir di amori contrastati, delitti passionali e vite randage. I Lovers presto diventano oggetto di un forte culto locale (fino a poco tempo fa Joanna Newsom apriva regolarmente i loro concerti a San Francisco) confermato poi a livello internazionale dai due cd successivi "The Music Lovers Guide for Young People" (2004) e "The Words We Say Before We Sleep" (2006), che ottengono distribuzione in Europa, Giappone e Brasile. Nel frattempo la collaborazione con la regista e danzatrice Margaret Cho li fa diventare esponenti musicali di spicco della scena burlesque della città. “Masculine, Feminine”, terzo album dei Lovers, è il vertice del loro percorso artistico ad oggi. Ted Edwards ha dichiarato di considerare quest’opera come un suo personale e autobiografico Giorno della Locusta, un viaggio attraverso la magia e i bassifondi di Los Angeles e San Francisco. I testi di Edwards raccontano di motel, storie d’amore e di dipendenza, di donne fatali e vagabondi, e di tanto in tanto gettano uno sguardo a un’Inghilterra quasi dimenticata per domandarsi cos’è che è andato storto. Ma è straordinario come nelle sue mani queste canzoni acquistino comunque uno spirito positivo, abbandonandosi a tratti completamente ad un’irresistibile estetica pop tra Serge Gainsbourg e i Go-Betweens. Come ha scritto un giornalista americano ”se David Goodis avesse composto delle canzoni per Carole King, avrebbero suonato un po’ come questo disco…”.