recensioni dischi
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SHITDISCO  "Kingdom of fear"
   (2007 )

Sono molte le band che credono di saper fare una festa, ma poche sanno farlo come gli Shitdisco. Quanti gruppi conoscete capaci di organizzare i propri live in dismessi tunnel della metropolitana o depositi occupati come si era soliti fare ai tempi dei rave party? Nessuno presumo, solo gli Shitdisco. Joel Stone e soci hanno iniziato la propria carriera suonando ai disco party o durante le feste dei propri amici, sintetizzando un tipo di suono tanto vicino alla rindondanza di bassi della techno/house degli anni ottanta che alla goliardica potenza dell’electro punk inglese. Gli americani The Rapture li hanno scelti come supporter del loro ultimo tour europeo, e la stampa inglese li ha proclamati i nuovi alfieri della scena New Rave, più efficaci dei già troppo standardizzati Klaxons. Due singoli, ‘Disco Blood’ e ‘Reactor Party’, che hanno scaldato i dancefloor londinesi ed un album (questo ‘Kingdom Of Fear’) che ha fatto versare litri d’inchiostro a loro favore. Definiti il miglior live act dell’anno da molti addetti ai lavori, l’unica band capace di annientare letteralmente i Klaxons e l’intera schiera electroclash/punk/new rave sul loro stesso campo. Non per niente il tour con i Klaxons è durato poche date, forse per l’invidia del trio di ‘Magick’, e la Panda Fierce (la label che ha scoperto gruppi del valore di Art Brut, Coldplay, Death Cab For Cutie e Keane) ha fatto carte false pur di pubblicare i loro dischi. In studio hanno registrato questo disco d'esordio con l’ex Clor Luke Smith, potendo anche contare sull’esperienza disco punk di Kieron Pepper, batterista live dei The Prodigy. Luci stroboscopiche e fluo, effetti laser e tanto sudore vi investiranno non appena deciderete di fare conoscenza con una band che sta cambiando gli schemi della musica inglese.