recensioni dischi
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DRONING MAUD  "The world of make believe"
   (2008 )

Lasciarsi convincere dalle sette tracce e i venti minuti e poco più di "The world of make believe" sarà facile, perché parliamo d'influenze d'ottima fattura (tra new wave e indie rock), perché non perdiamo di vista una fruibilità e omogeneità d'insieme, e perchè la resa c'è e dice la sua! Progetto che per i Droning Maud si concretizza con il riuscito ottimo risultato al Sulmona Rock Festival che gli ha dato la possibilità di promuovere il disco con la U.D.U.Records. Un disco che calca le scene nell'incisa "Call to arms", schietta e curata, per poi graffiare tra le distorsioni e gli incalzanti fraseggi di "Usual old box". Direttamente dagli anni '80, contemporanee chiavi di lettura che si reinventano nella struggente "No sooner said than done", tra ottime scelte vocali e sonorità tutte d'un pezzo che dilatano le naturali incombenze di chitarre in "This list is subject to change", per poi chiudere il cerchio con "When you keep them all together". Un po' Interpol, un po' Depeche Mode e un po' The Sound: non parliamo però di marchio di fabbrica bensì di influenze che dettano lo stile e intraprendono percorsi. Percorsi personali e creativi per questa band tutta italiana di cui essere fieri già da ora! (Sara Bracco)