recensioni dischi
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ZEROUNO  "Zerouno.2"
   (2009 )

Fanno a meno delle marcate sembianze in elettronica e synth, quelli dichiarati dall'esordio discografico: eravamo nel 2004 e il collettivo Zerouno pubblicava il loro primo album per Mescal, per concedersi a vesti certo più solide e di cesello affidate a un indiscutibile stile e tecnica. Congiuti da una certa pratica e originalità in testi e melodia, gli Zerouno conducono il gioco con nove tracce a cui acconsentire tra atmosfere pop e rock, panoramiche in contemporanee tra sperimentazione, ricercatezza di suono e una serie di collaborazioni dal gusto certo squisito. E' il caso di "Intelligente", a cui concordare il sax di Andy dei Bluvertigo, intercorrere un passo a due in vocalità con Marco Pancaldi tra le orme in basso di "Naturale", lanciarsi nelle interferenze in rhodes di Vincenzo Messina in "Non Essere" o nelle stesure in synth di Francesco Agostoni per "Niente è per sempre". Calibrati ma contraddistinti i cambi e i giochi di ruolo che si portano appresso fluenze tanto camaleontiche quanto suggestive, a garantire corposità ed espressività a ogni passo, vedasi le fluidità e gli arabeschi in chitarra e vocoder de "La vita è nel cervello", le punteggiature e le progressioni de "L'individualista", e quale migliore danza in multiforma di "Altro". Di una naturale e carica personalità, oggetti di lusso, ormai merce rara da recuperare! (Sara Bracco)