recensioni dischi
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DELIRIUM  "Il nome del vento"
   (2009 )

Uno dei più importanti e autorevoli gruppi della scena progressive italiana dei primi anni '70, i DELIRIUM, dopo un lungo silenzio discografico che perdurava dal 1975, torna ad affacciarsi sul mercato con il quarto disco di studio ufficiale, "Il nome del vento" (edito dalla Black Widow Records). Avvalendosi della preziosa collaborazione del loro storico paroliere Mauro La Luce, già autore dei testi de "Lo scemo e il villaggio" e "Delirium III", la formazione ligure ha realizzato un concept album che tratta il tema dell'uomo alla continua ricerca di sé stesso, e che trova nel vento il compagno ideale per spazzare via tutto ciò che di negativo si è accumulato nel proprio cammino e per poter finalmente iniziare un luminoso viaggio verso una nuova realtà. L'opera è impreziosita da alcuni ospiti di grande rilievo, come il quartetto d'archi femminile composto da Chiara Giacobbe, Diana Tizzani, Simona Merlano, Daniela Caschetto, Stefano "Lupo" Galifi (cantante del Museo Rosenbach), Sophya Baccini (cantante dei Presence e corista degli Osanna). Per l'occasione c'è da registrare il ritorno in formazione dello storico vocalista/chitarrista acustico Mimmo Di Martino. Musicalmente il nuovo disco appare ispirato e pieno di vitalità, offrendo composizioni affascinanti che rievocano l'antica cifra espressiva, sempre in bilico tra sonorità sinfoniche abbellite da favolosi arrangiamenti d'archi e dalle onnipresenti tastiere, momenti di jazz-prog evoluto e articolato, e quel gusto tipicamente italiano per descrivere melodie incantevoli. "Il nome del vento" ci riconsegna dei musicisti che nonostante il passare degli anni non hanno perso l'originale classe e la vena compositiva che li ha sempre contraddistinti. Un'occasione imperdibile per saggiare i nuovi brani che compongono questo importante ritorno sulle scene per uno dei più autorevoli gruppi italiani degli anni '70.