recensioni dischi
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SQUAREPUSHER  "Just a souvenir"
   (2008 )

Scostante ed irregolare, imprevedibile e beffardo: fin dalla sua apparizione musicale, ormai più di un decennio fa, Tom Jenkinson, in arte Squarepusher, è stato subito riconosciuto come una delle figure più geniali e folgoranti apparse sulle rotte della scena musicale contemporanea. Famoso per aver portato la drum’n’bass a livelli mai immaginati prima, fondendola col jazz e con la follia colta alla Aphex Twin (con quest’ultimo divide anche l’etichetta di riferimento, la leggendaria Warp), Jenkinson non è solo un mago del campionatore ma anche uno dei più rispettati bassisti d’Europa (Flea dei Red Hot Chili Peppers lo ha definito il migliore della terra), dotato di una tecnica esecutiva assolutamente fenomenale. Assai prolifico, fra i suoi album sono da ricordare tra gli altri l’esordio “Feed Me Weird Things” (1996), il leggendario “Hard Normal Daddy” (1997), “Go Plastic” (2001), “Ultravisitor” (2004) e quest’ultimo “Just A Souvenir”, uscito in Italia per Warp/Spingo. Lodato da Thom Yorke per la sua costante innovazione e per la capacità di esplorare sempre nuovi territori musicali, amato da Sofia Coppola che ha inserito ripetutamente sue composizioni nei suoi film, e scelto da Mike Patton come headline per l’ATP da lui curato, Squarepusher è senza dubbio uno dei compositori contemporanei più interessanti e talentuosi del suo tempo. Assai schivo nei rapporti coi media (senza che questo abbia in alcun modo penalizzato la fama e il culto di cui gode), Tom seleziona molto rigidamente le sue apparizioni live. Vederlo dal vivo è quindi un autentico evento, un modo per essere catapultati in universo sonoro in cui si dilatano i confini della percezione: architetture ritmiche e armoniche che sembrano davvero provenire da un altro pianeta.