recensioni dischi
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MERCURY DROPS  "Love is the end"
   (2009 )

I Mercury Drops non sono collocabili strettamente come gruppo milanese o italiano: la Smoking Kills Records è certamente un’etichetta italiana e i componenti della band si sono incontrati e conosciuti a Milano, tuttavia Jagh (Jacopo) O.Z., autore delle musiche e dei testi, cantante e chitarrista, è della Svizzera franco-tedesca, il batterista, Diego Angelico Escobar, è messicano, Oliver, il bassista, di Belgrado ed infine Fab, backing vocals e chitarra principale, è l’unico italiano. Tutti i membri del gruppo provengono da altri progetti musicali. Per citarne alcuni: Oliver suona negli Stardom, Fab e Diego negli Yut e Jagh negli I’ve Killed The Cat. In possesso di una decina di brani partoriti in pochi giorni dalla loro unione, già dalla fine del luglio 2007 i Mercury Drops partono in tour per tutta l’Italia. Nell’inverno del 2008 registrano e pubblicano il loro primo singolo “Lemons are Kisses” per Smoking Kills Records, indie label milanese. Guadagnano in fretta una vasta popolarità nella scena indie del Nord Italia suonando a eventi prestigiosi quali, fra gli altri, MTV Day Backstage Party e Nordkapp Indiependent Tour. Vari passaggi radiofonici e televisivi (Virgin Radio, Radio 105, MTV, Rock Tv, Qoob, Scalo76), così come servizi all’interno di riviste come Rolling Stone e Gioia, corredati da servizio fotografico, consolidano la loro reputazione nella scena indie-alternative nazionale. “Love Is The End” è il loro disco d’esordio: album intenso quanto melodico, elettronico quanto rock, si ispira a sonorità storiche come quelle degli Wire, The Cure, Talking Heads, ma anche Bowie della trilogia berlinese, i Beatles della fine anni ‘60 e gli Who di ''Tommy''. Le linee vocali melodiche ed eteree, le strutture ritmiche e armoniche articolate, irregolari e complesse, caratterizzano il suono dei Mercury Drops rendendolo assolutamente particolare e riconoscibile, grazie anche al sound electro-retro, garantito da tastiere vintage e moog. L’album è stato registrato al Massive, mixato allo Studio 75 di Milano e masterizzato allo Sterling-Sound di New York, rendendolo uno degli album indie-rock di riferimento nel panorama musicale italiano. La grafica braille utilizzata dalla band e trasportata anche sull’album, conferisce ulteriore originalità alle scelte artistiche del gruppo.