recensioni dischi
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PIVIRAMA  "In my mind"
   (2009 )

Pivirama: dall'Italia (più precisamente dalla Sicilia) alla conquista del mondo. Non è un'esagerazione: "In my mind" (secondo album della band a 4 anni dall'esordio di "Cosa sembra") è uscito negli Stati Uniti, Canada e Messico per la prestigiosa Renaissance Records, e solo ora per l'italica (e non meno blasonata ed importante) UdU Records. Basta lasciar scorrere le tracce del cd nel lettore, e subito si capisce perfettamente il perché di tanto interesse in giro per il globo: questo gruppo ha capacità fuori dall'ordinario, con un rock robusto e ben strutturato, spesso psichedelico ed ancor più frequentemente underground e sperimentale. Musica, quindi, cerebrale, di lenta digestione? Tutt'altro. Queste scarne ed aggressive melodie ti si appiciccano addosso, come una pioggia primaverile, e non riesci a scrollartele di dosso, volente o nolente. La voce di Raffaella Daino, più che avvolgerti, ti colpisce, ti violenta. Le chitarre di Manfredi Tumminello ti frustano la mente, con una potenza (e allo stesso tempo una precisione) da lasciare a bocca aperta. E, del tutto inatteso, il violino di Mario Bajardi si integra alla perfezione con il tessuto sonoro della band. Un prodigio di sperimentazione rock, così si potrebbe definire la proposta dei Pivirama. Ma, allo stesso modo, potreste definirlo in mille altri modi, ed avreste comunque ragione. Musica adattabile, quindi, alle orecchie dell'ascoltatore. Non è prodigioso? (Andrea Rossi)