recensioni dischi
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OTIS REDDING  "The dock of the bay"
   (1968 )

Il 3 dicembre 1967 muore il famoso cantante soul Otis Redding. La sua tragica fine è causata da un incidente aereo vicino alla città di Madison, nel Wisconsis. Insieme al suo complesso, era salito sull'aereo privato per raggiungere Cleveland nell'Ohio. L'aereo ha tentato di atterrare in mezzo ad una bufera di pioggia e con una fitta nebbia ma è precipitato nel lago Monna, dalle acque ghiacciate, a sole quattro miglia dall'aeroporto di Madison. Otis aveva appena ventisei anni. Pochi giorni prima della morte, Melody Maker lo aveva visto al primo posto nella tradizionale classifica dei cantanti uomini solisti, a ratificare così un successo non solo americano ma anche europeo. Con lui sono morte anche le altre quattro persone del suo complesso e il pilota. Al suo funerale, a Macon City, c'erano migliaia di persone e James Brown, Joe Tex, Aretha Franklin, Wilson Pickett, Stevie Wonder, Salomon Burke, Don Covay, Percy Sledge, Sam & Dave, King Curtis, le Supremes, i Temptations ed altri erano tutti lì, chi a portare la bara chi a cantare un ultimo tributo: Booker T. Jones suonava l'organo, Johnny Taylor intonava le orazioni funebri. Un elenco di nomi a dir poco impressionante: tutta la soul music dell'epoca era presente. Otis lascia la moglie e tre bambini. Rimane incompiuto un suo sogno, quello di tirare fuori dal dimenticatoio big degli anni cinquanta come Fats Domino e Little Richard (il quale poi tornerà alla grande nel 1972). Pochi giorni dopo la sua morte, William Bell, un altro grande della soul music che incideva per la Stax, gli dedica una canzone, TRIBUTE TO A KING. Arthur Conley, con lui all'Atlantic, gli dedica OTIS, SLEEP ON (Otis, riposa). Il suo disco SITTIN' ON THE DOCK OF THE BAY inciso tre giorni prima dell'incidente, arriva subito in cima alle classifiche: sarà l'unico disco di Redding ad essere venduto in oltre un milione di copie. (Christian Calabrese)