recensioni dischi
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ANTONELLO VENDITTI  "Cuore"
   (1984 )

Usciva da un decennio dove aveva espresso il meglio della sua produzione, diciamo, impegnata. Anche se la recente "Grazie Roma", inno allo scudetto calciaiolo della sua squadra era diventata, per forza di cose, motivo sia di esaltazione - da un lato - che di prese in giro, per imitatori che barbeggiandosi potevano con uno zuccotto fingersi Dalla, e con una paglietta dedicarsi a lui. L'Antonello Venditti della metà anni '80 passa anche da questo album, dove aumenta l'intensità sonora e di produzione laddove l'impegno sociopolitico dei primi tempi veniva meno. E "Cuore" regala piccole perline rimaste nella storia della musica italiana, ancor più preziose considerando che uscì in un periodo in cui la suddetta musica italiana rantolava tra un passato che non voleva saperne di ritornare e un rinnovamento ancora tutto da verificare. In quella estate del 1984, "Ci vorrebbe un amico" spopolò, come fecero anche "Piero e Cinzia", curiosa e toccante ricostruzione del concerto di Bob Marley a Milano qualche anno prima, mentre con il tempo sarebbe diventata un evergreen "Notte prima degli esami". Sì, quella. Che torna negli airplay radiofonici ad ogni tarda primavera, che diventò dolce incubo di generazioni di maturandi, fino ad essere, ora - riduttivo, almeno - il film di Vaporidis e della Capotondi. C'era di più, perchè "L'ottimista" era una velata ironia su Bettino Craxi prima delle stilettate tv di Beppe Grillo, e tutto l'album navigava su frequenze ottime per le radio. Non era ancora diventato il piacione a tutti i costi dei '90s, e se le tematiche si stavano annacquando, almeno musicalmente non era del tutto scontato, anzi. (Enrico Faggiano)