recensioni dischi
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KALAMU  "Costruiamo palazzi"
   (2010 )

Un album che mette in luce gli stati d’animo, le sensazioni ed anche le contraddizioni del periodo storico che si sta attraversando. I testi si alternano tra inasprimenti dettati dal malessere sociale ed il forte desiderio di lasciarsi andare e trasportare da qualcosa (che sia la musica, che sia un amore) che possa allontanarci, per un attimo o (perché no) per sempre, da una realtà a volte troppo dura. Il filo conduttore di tutto l’album resta senza dubbio la, a volte fievole, a volte incisiva, voglia di “speranza”, il desiderio di riscatto e di reazione, di rivincita o più semplicemente di serenità, che si fa strada e prende una forma sempre più chiara all’interno dei loro brani. Le musiche spaziano e si fondono tra diversi strati, dalle sonorità più etniche ai richiami ispirati dalla tradizione popolare calabrese; gli accenti rock e punk si fanno largo con disinvoltura, diventano incisivi o si ritirano in seconda linea, il tutto volto a dare una connotazione ed un tratto diretto a tutto il lavoro.