recensioni dischi
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ECHO  "Parte seconda e.p."
   (2010 )

Dopo anni di gavetta a suonare dal vivo, dopo essere stati finalisti a Sanremolab 2010 ed al Chicobum Festival, gli Echo esordiscono non con uno ma con due EP, usciti nel giro di pochi mesi di distanza, per l’etichetta inglese RareNoiseRecords (curata tra l’altro da Eraldo Bernocchi). Cardine e filo conduttore dell’Ep è l’ossimoro ricorrente tra l’immobilità, di cui tutto il mondo esterno sembra essere pervaso, e un marcato dinamismo interiore, il cui slancio vitale fatica ad emergere proprio a causa di questa costrizione. In pezzi come ''8etrenta'' la metafora di ali che non sanno più volare esprime al meglio la volontà di liberarsi dai fardelli che condizionano il nostro percorso, imbrigliandolo in schemi che la naturale leggerezza della mente rifugge. La stessa immobilità si ritrova in ''Un altro inverno'', ballata che parla della profonda volontà di reagire, di superare il torpore della stagione più fredda con il disgelo delle proprie emozioni. La fine di un letargo profondo che ora, con l’inizio della primavera, sembra realmente giunto al termine. L’uomo di ''Nei Silenzi'', pezzo più rock dell’Ep insieme a ''Pillole'', riempie tutte le assenze, le instabilità del proprio presente con la sopravvenuta consapevolezza di un futuro pieno perchè non più dipendente da fattori esterni, non più in pericolo. L’ingenuità che l’ha sempre ricondotto lentamente sulla via del ritorno ora, in una corsa rigenerante, lo condurrà ad esplorare mondi nuovi o gli stessi mondi con occhi diversi, più adulti. Gli Echo nascono a Torino nel 2005 dall’incontro di cinque ragazzi con influenze musicali differenti. Emilio Palumbo (chitarra) unisce il suo sound tipicamente nu-rock alle doti ritmiche di Alessio NeroArgento (basso, campionatori, sequences) e al groove stiloso ed essenzialista di Matteo Marangio (batteria). L’aspetto al contempo versatile e dinamico di Karinzia Ricciardone (synth e pianoforte) e il gusto per la sperimentazione regalano al gruppo un respiro più ampio. Le raffinate trame melodiche e le spigolosità vocali di Manuel Procacci (voce) contribuiscono a dare spessore alla band completandola in modo irrinunciabile. Il sound degli Echo inizia a definirsi. La band sente ancora più viva la necessità di fortificare la propria identità. Da questa esigenza nasce ''1803-2007'', primo cd demo della band col quale riescono ad attirare l’attenzione di Giacomo Bruzzo, fondatore di RareNoiseRecords (etichetta con sede londinese, ma gestita da menti italiane) e di Eraldo Bernocchi (noto musicista e produttore artistico di esperienza pluriventennale). Il dipinto è completo. Il 2008 abbraccia l’inizio di un’assidua collaborazione tra la band e RareNoiseRecords. Le registrazioni del nuovo disco vedono la partecipazione attiva di Eraldo Bernocchi. Durante le fasi di missaggio gli Echo si traferiscono a Pisa, presso l’Euphonic Studio. Grazie alla professionalità del Sound Engeneer Gianpaolo Antoni (collaborazioni con Stefano Bollani, Negrita...) l’anima degli ECHO riesce ad emergere perfettamente. Manca solo il master per dare un corpo definitivo al tutto. Se ne occupa il Turtle Tone Studios di New York attraverso l’orecchio esperto del Sound Engeneer Michael Fossenkemper. Ed ecco il prodotto finale. Dal 'myspace' della band è possibile ascoltare alcuni estratti, all'indirizzo: www.myspace.com/echoweb.