recensioni dischi
   torna all'elenco


SHAKIRA  "Oral fixation vol.2"
   (2006 )

E’ questo il secondo capitolo in lingua inglese del progetto “Oral fixation” di Shakira. Rappresenta il degno completamento (anche in termini commerciali e di gradimento del pubblico) del primo volume cantato in spagnolo. Non è necessario ricordare che la cantante colombiana col precedente lavoro aveva venduto più di due milioni di copie, ma aiuta a capire che il suo talento vero non è supportato solo da una voce originale e facilmente riconoscibile, ma anche da ricco cast di guest star. Ciò che rende quello di Shakira un pop “concreto ed essenziale” non è solo il vocalismo ricercato, ma anche i testi. In “Costumes make the clown” condanna il qualunquismo, in “Timor” tratta la brutalità della violenza. In questo Shakira vuol dimostrare di non essere soltanto la creatura da guardare per le sue movenze sexy, e lo fa a modo suo, sempre gradevole come in “How do you do”, pezzo che apre il disco, nel quale sogna un’unificazione a livello mondiale dei popoli (cantando anche in ebraico ed in arabo). E visto che è comunque latina, nel brano “Illegal” si avvale della collaborazione di un artista che non ha bisogno di presentazioni: Carlos Santana, ormai destinato a duettare abitualmente con artisti di tutto il mondo. Ci sono comunque Wyclef Jean nella celeberrima “Hips don't lie”, già singolo corredato di un indimenticabile videoclip, e Gustavo Cerati in “The day and the time”. I testi di quest’ultimo disco appaiono decisamente più curati e Shakira collabora attivamente alla stesura, segno che è cresciuta dal punto di vista artistico. Nel complesso il disco è godibile, consigliato agli amanti del pop contaminato, ma anche a chi fa attenzione ai testi e all’impegno sociale, anche se purtroppo o per fortuna, non si discosta di molto dai precedenti lavori, in primis dal “Vol. 1”, se non per la ricerca quasi ossessiva di abbellimenti, gorgheggi e ammiccamenti sexy. (Lorenzo Bazzani)