recensioni dischi
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GIANNI MORANDI  "Gianni 6"
   (1970 )

E' un numero uno, al tempo, ma in leggera fase calante. Vince Canzonissima ma non convince più di tanto. Sembra che la vittoria gli spetti di diritto, sebbene qualcosa sia cambiato dall’edizione precedente che lo vide vincitore per la seconda volta. Quest’anno a fargli ombra è l’astro nascente di Massimo Ranieri, che catalizza le simpatie delle minorenni dai gusti “popolari”, quelle ragazzine sempre pronte a soppiantare il vecchio idolo (magari solo di qualche mese) per il big del momento. Quelle che riempiono diari e quaderni con le foto prese dalle riviste. Beh, in quel senso, Morandi è in caduta libera. MA CHI SE NE IMPORTA sembra un collage della sua ultima produzione. Tipico prodotto della premiata ditta Migliacci-Mattone, sempre in sintonia con i gusti del pubblico delle manifestazioni popolari italiane. C’è un fatto, legato a questa canzone, non molto chiaro. Come tutte le canzoni partecipanti alla finale di Canzonissima, dovrebbe essere esclusa da qualsiasi trasmissione radiofonica e televisiva fino al 6 di gennaio. Invece il 1 di gennaio sul primo canale viene presentato il film FACCIA DA SCHIAFFI, del quale Morandi è protagonista, in ANTEPRIMA (trailer televisivi dei film presentati nei cinema); in quell’occasione si vede Morandi che canta proprio MA CHI SE NE IMPORTA, che nel film è uno dei due pezzi principali. Dice un proverbio emiliano: "Fatti un nome e pisciati a letto; diranno che hai sudato." Morandi sembra presagire che la popolarità è cosa effimera. Un giorno c’è e la mattina dopo ti tocca prendere l’autobus come tutte le persone comuni. Dedica parte del suo tempo all’organizzazione della sua casa editrice, in comproprietà con Franco Migliacci. La MI.MO (MI sta per Migliacci e MO per Morandi). Presto diventarà anche casa discografica, legata a doppio filo con la RCA. Intanto lui continua a cedere alle lusinghe del cinema. Il prossimo film lo inizierà a febbraio e il regista è Pietro Germi. Il titolo è LE CASTAGNE SONO BUONE e la sua partner è Stefania Casini. Comunque non si può certo dire che a Morandi manchi il successo. Se si pensa alle sue ultime incisioni e alle posizioni raggiunte in classifica proprio non sembrerebbe. In fondo BELINDA, versione italiana di PRETTY BELINDA di Chris Andrews, è arrivata prima in classifica il novembre precedente. Anche il retro NON VOGLIO INNAMORARMI MAI (versione italiana di un pezzo di Johnny Ray degli anni cinquanta dal titolo I’LL NEVER FALL IN LOVE AGAIN) ha avuto parecchio successo. Entrambe presentate a Canzonissima si sono fatte ascoltare alla grande per tutto l’inverno e frasi (all’interno di BELINDA) come “parla da sola con l’insalata” o “scende una lacrima nella minestra” hanno colpito la fantasia degli ascoltatori, anche quelli meno attenti. Non certo per la poeticità dei versi ma per la loro particolarità. Esce anche il 33 ed anche questo avrà buon riscontro di vendita. Si intitola GIANNI 6 continuando la peculiarità di numerare i suoi album. In questo disco si trova anche un successo dell’annata precedente, quello SCENDE LA PIOGGIA che vinse la Canzonissima 1968-69. Poi cover come CHE COSA DIRO’ (la SUSPICIOUS MINDS di Elvis Presley), HA GLI OCCHI CHIUSI LA CITTA’ (EVERYBODY’S TALKING dalla colonna sonora di UN UOMO DA MARCIAPIEDE), la canzone vincitrice del Festival di Sanremo 1969, ZINGARA (si dice l’abbia scritta lui, ma non firmata) e alcuni inediti come C’E’ UN ANGOLO DEL VISO, colonna sonora del film FACCIA DA SCHIAFFI interpretato dallo stesso Morandi, che ha un ritornello molto arioso e melodico, di immediata presa. Poi ancora APPASSIONATAMENTE, che viene incisa anche da Rocky Roberts e ISABELLE, utilizzata come lato B di MA CHI SE NE IMPORTA che naturalmente insieme a BELINDA e al suo retro sono comprese nell’album. Gianni doveva poi andare al Festival di Sanremo ma alla fine decide di starsene a casa. Anche la canzone scritta apposta da lui per Tony Del Monaco non è poi stata presentata. Ha quindi fatto i provini di SOLE, PIOGGIA E VENTO e di LA PRIMA COSA BELLA. Ma i partner non lo convincono. Uno è Mal che, data la popolarità del momento, rischia di metterlo in ombra e di farlo passare come il secondo esecutore. L’altro è Nicola Di Bari, da sempre un semi-perdente. Questa è l’ultima occasione che gli offre la RCA. Se le cose non dovessero andare bene è libero di cercarsi un’altra casa discografica o tornare a Zapponeta. Morandi non se la sente di affiancarlo. E male fece... (Christian Calabrese)