recensioni dischi
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MAUVE  "The night all the cricktes died"
   (2011 )

Un disco breve, essenziale, fatto di 9 tracce registrate in presa diretta su nastro: chitarre, basso (per la prima volta con una sua solida personalità), batteria e (tante) voci. In qualche caso fanno capolino un violoncello, un pianoforte: nuovi suoni che si sposano con l’elettricità e i tamburi. C’è molta notte questa volta. Mai come ora, protagonisti sono le ombre e i mostri che le nostre ragioni hanno creato e saputo affrontare a viso aperto, in un duello onesto e duro, anche se non privo di colpi bassi, tortuosità, arretramenti. Una notte lunga e faticosa, che lascia gli occhi rossi, il fiato corto, il corpo freddo e spossato dalla lotta. Una notte in cui tutti i grilli sono morti lasciandoci soli, senza protezioni, esposti alla violenza e alle sue feroci lusinghe. Un mettersi alla prova rischioso eppure inevitabile per inseguire l'identità di band, di persone. Nei testi si muovono marinai alla ventura che tentano di uccidere i propri spaventevoli draghi (''Ahab''), uomini opportunisti che fanno violenza a donne desiderabili e fragili (''Grasshopper in your hands''), cani neri che inseguono e tormentano l’anima (''Black dogs''), bizzarri pavoni che ci sorridono, incuranti del nostro mortale destino di peccatori impenitenti, ubriachi di incertezze (''Hang/over''). A tratti emerge la voglia di lottare provando a reagire alla fine di un comfort di vita (''Ludovico''), di un sogno che abbiamo visto spegnersi dentro un lento tramonto estivo, dubitando dell’amore che lo aveva tessuto (''Summer shade''). A volte prevale l’abbandono al riavvolgersi del tempo e dei suoi errori (''Decay''). Persa la rotta (''The solitude of the ship part I e part II''), la solitudine ha colpito come un pugno allo stomaco, si è provato a scrollarsela, chiedendo di indicare nuove vie… Al mattino ci si ritrova con queste canzoni. E' possibile ascoltare un'anteprima del disco all'indirizzo www.myspace.com/feelmauve.