recensioni dischi
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JOVANOTTI  "Ora"
   (2011 )

Giunto al diciottesimo album, Lorenzo Cherubini non ha ancora smarrito la sua inguaribile vena di ottimismo, che emerge anche dal suo ultimo lavoro, seppur spesso coperta da un turbinio di altri impulsi e direzioni. In “Ora” c’è molta elettronica, amalgamata da un suono decisamente pulito e rinfrancante, su cui detta legge l’inconfondibile parlata di Lorenzo, più che mai poliglotta in corrispondenza della sua progressiva apertura alla cosiddetta world music. Il lavoro sulla linea vocale è molto attento alle sfumature, a sottolineare come i messaggi diretti degli esordi si siano evoluti artisticamente nel corso degli anni e sappiano ancora stare al passo coi tempi. Il disco è disponibile in due versioni, una base con quindici canzoni e quella deluxe comprendente anche dieci inediti, tra cui “I pesci grossi” con Cesare Cremonini. Canzoni che ti entrano veramente in testa con una rapidità impressionante, a partire dai singoli: “Tutto l’amore che ho” e il malinconico “Le tasche piene di sassi”. La canzone di apertura, “Megamix”, è anch’essa una delle meglio riuscite e rende l’idea di quello che sarà il lavoro finale: un grande remix che cerca di comprendere tutto ciò che riesce a fagocitare. Seguono numerosi pezzi quasi dance come “Amami”, “La notte dei desideri” o “Io danzo” (oltre a “Spingo il tempo al massimo” e la giocosa “Dabadabadance” nella versione deluxe). Ma anche lente ballate (“Ora”, “L’elemento umano”) o rallegranti riflessioni (“La bella vita”, “Quando sarò vecchio”), fino al basso d’autore di Saturnino (“Sulla frontiera”) e alla bellissima arabeggiante “Rosso d’emozione”. Il solito Jovanotti quindi, con tanta voglia di rinnovarsi e di parlare alla gente senza distinzione alcuna: popolare nel miglior senso possibile. (Federico Pozzoni)