recensioni dischi
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IMMANUEL CASTO  "Adult music"
   (2011 )

E alla fine, anche il Casto Divo ha deciso di provare in modi “convenzionali” e non alternativi. Attenzione – ci sta l’errore, dato di chi stiamo parlando, ogni termine può risultare ambiguo – perché parliamo del supporto discografico e della promozione. Immanuel è già da anni un eroe del web, felicemente pieno di sue perle musicali che lo hanno reso fenomeno di culto e protagonista di passaggi televisivi, per quanto depurati. E, come per qualsiasi personaggio di nicchia, il passaggio a canali “seri” può far temere la perdita di purezza (o meglio, l’acquisto di purezza…) nelle tematiche. Alla fine, “Adult music” cerca di essere un tentativo di addolcire i toni senza per questo venire accusato di essersi venduto. Detto che musicalmente siamo sempre all’interno di una elettronica che fa continui richiami agli ’80 e ai ’90, difficile capire se e in che modo i testi possano definirsi commerciali, se vogliamo. Il soggetto rimane un incredibile catalizzatore di refrain che diventano canticchiabili al primo ascolto, e che restano in testa molto più delle “melodie fischiettabili dal panettiere” come si dice delle epopee sanremesi da 60 anni ad oggi. Sugli argomenti, forse si ritrova una minor voglia di sbracare sessualmente come nei primi eccellenti tentativi, andando quindi a contestualizzare le faccende in ambiti con un po’ di valenza sociale. La ragazza che si sveglia ubriaca e violentata di “Broken girl”, il panorama politico di “Do ut des”, o una “Killer star” che, addirittura, di sesso nemmeno ne parla. Poi, chiaro, ci sono anche metafore che potrebbero rendere alcune canzoni radiofoniche: “Crash”, arguto paragone tra un pc e... avete capito. O “Touchè”, altro esempio di quel che stiamo dicendo. O quella “Escort 25” che sembra fatta apposta per raccontare i giorni d’oggi. Certo, manca quello svago totale – e forse quei ganci musicali – che hanno reso “Anal beat” o “Bondage” quasi immortali nell’ambiente, ma tutto sommato il gioco valeva la candela. Sempre che la candela resti sul tavolo e non venga utilizzata in altri modi: anzi, se Immanuel da questa ultima riga ne volesse far tematica per un altro pezzo, i diritti d’autore vengono via gratis. (Enrico Faggiano)