recensioni dischi
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TOM JONES  "Live Caesars Palace"
   (1972 )

Tom Jones, probabilmente, ha a questo punto già perso la grinta dei primi tempi, e sta inesorabilmente diventando un cantante da teatri di Las Vegas, per maturi americani, dove un'esibizione singola "una tantum" viene pagata 1000 dollari ed il contratto è di due miliardi e mezzo per tre mesi. Quindi i soldi (e tanti) sono assicurati. La presenza in classifica un po’ meno. Anche la scelta dei brani non appare molto felice. Dopo la ritmatissima SHE'S A LADY scritta da Paul Anka appositamente per lui, sembra si stia limitando al rifacimento di canzoni già conosciute rinunciando così a brani originali. Un po’ come fanno i grandi interpreti che piacciono tanto al pubblico americano ed anche inglese. I vari Andy Williams, Tony Bennett, Jerry Vale. Questa volta reinterpreta TILL, un valzer lentissimo ed orecchiabile lanciato nel 1960 da Caterina Valente. Il tutto senza apportare modifiche all’arrangiamento originale. Che se da una parte potrebbe voler evidenziare la buona riuscita nel tempo di un arrangiamento vecchio di dodici anni, dall'altra rivela una trascuratezza e una povertà di idee che il team della Decca conferma di avere. In Italia non entra nemmeno nei primi 100 ma in Usa, grazie al pubblico di cui si parlava prima, è un buon successo. Insieme al singolo esce anche il 33 LIVE CAESARS PALACE, registrato dal vivo, situazione in cui Tom dà il meglio di sè, ricordandosi di essere stato in tempi non lontani la tigre del Galles. Sulla copertina campeggia la sua immagine, vestito da imperatore, su un triclinio dorato con delle ancelle che gli fanno da contorno. Un'immagine studiata ad hoc per tenere in vita la sua fama di sciupafemmine, fama tanto radicata nelle signore avanti con gli anni. Il pubblico al quale ormai, per contratto, più che per scelta, è legato mani e piedi. Ed eravamo solo nel 1972. Oltre 30 anni dopo, il vecchio Tom è ancora lì. (Christian Calabrese)