recensioni dischi
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PET SHOP BOYS  "Format"
   (2012 )

Non è una novità, che alla discografia ufficiale dei PSB si possano aggiungere almeno altre due ramificazioni. Quella delle colonne sonore di spettacoli teatrali, balletti e simile da un lato, e quello delle sterminate b-sides dall’altro. I famosi lati b, che per molti artisti sono – sono stati, dato che ormai nemmeno più i cd singoli, esistono più – dei riempitivi, e che i PSB, invece, hanno fin da subito trattato come luogo ove inserire non tanto degli scartini, ma vere e proprie perline. “Il lato A è per tutti, il lato B è per il fan, dato che spesso il lato A lo trovi anche sull’album”, disse anni fa Neil Tennant al momento di presentare “Alternative”, che era raccolta di tutte le b-sides dal 1985 al 1995. Questo è il continuum, ovvero l’elenco di (quasi, dato che manca qualche brano, soprattutto le cover, tranne una di cui riparleremo) tutti i retri dal 1986 ad oggi. 38 pezzi, quindi, ad aggiungere ai 30 del primo contenitore, e capiamo perché si può parlare di discografia alternativa. Una serie di brani che, rispetto a quelli usciti in via – diciamo – ufficiale, prendono una parte più sperimentale, forse meno esplosiva, del prodotto interno lordo dei due. Ma va anche detto che lo stesso percorso artistico dei PSB si è via via affrancato dalla dance iniziale, restando sempre nel filone del technopop ma cercando più la confidenza (anzi, “Confidential”, come una delle tracce del disco, in origine demo per Tina Turner). Quindi è normale che anche la retrospettiva sia simile, pur non disdegnando le sperimentazioni come in “Betrayed”, jungle che nel 1996 andava di moda, o il vocoder di “Transparent”, o tante altre cose. Meno avvolgenti di “Alternative”, appunto, ma ugualmente indispensabili per chi abbia mai amato, in questi 25 e passa anni, il duo inglese. Tanto da trovar ostello anche l’unica cover, “We’re the Pet Shop Boys”, brano da altri scritto e interpretato anche da Robbie Williams, uno dei tanti vip amanti dei PSB. E, come scritto dalla stampa inglese, “se la metà della musica ufficiale fosse come i lati B dei PSB, il mondo sarebbe un posto migliore”. Sottoscrivere, prego. (Enrico Faggiano)