recensioni dischi
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DENIS GUERINI  "I giorni della fionda"
   (2012 )

"In fondo, l'ipocondriaco è un eroe, perché da solo combatte contro tutti i mali del mondo". E' così, con un'ironia ed una leggerezza che rimandano al miglior De André, che si chiude quest'album di Denis Guerini, "I giorni della fionda": giorni nei quali, come esplicitato dalla stessa immagine di copertina, è molto facile tirare sassate contro i vetri della nostra quotidianità, salvo poi scappare, con la fionda in mano, quando il danno è ormai fatto. Però, quello squarcio nel vetro può diventare salvifico, se porta aria nuova e pulita dentro le case della nostra anima, spesso stantie e pietrificate. Il cantautore cremasco Guerini non è certo l'ultimo arrivato, alla spalle ha una gavetta importante e variegata, nella quale si distingue soprattutto lo spettacolo di teatro-canzone "E' facile smettere di essere ottimisti (se sai come farlo)", scritto e messo in scena insieme ad Emanuele Mandelli. Di questo spettacolo fa parte la già citata "L'ipocondriaco", così come "Mi piace questo giorno", "La normalità" e soprattutto l'ottima "Questione d'abitudine". C'è, come detto, un'ombra di De Andrè nella scrittura e pure nella voce di Guerini, così come possono essere colti qua e là, nei 10 brani dell'opera, rimandi colti a Conte, Brel e Brassens. Musica di classe, insomma, quella di questo disco, il terzo del cantautore, disegnata con precisione dagli arrangiamenti di Mattia Manzoni, con la partecipazione di ospiti centrati e puntuali come la Banda Civica Giuseppe Verdi di Ombriano, frazione-quartiere del comune di Crema. C'è di che pensare, in questo disco, come c'è di che ridere, e come c'è di che innamorarsi. Abbiamo detto poco? (Andrea Rossi)