recensioni dischi
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PINO SCOTTO  "Codici kappaò"
   (2012 )

Spiegare chi sia Pino Scotto è del tutto inutile. Chi ama il rock, lo ha di certo seguito in questi oltre 45 anni di carriera (ha infatti fondato la sua prima band a soli 17 anni, nel lontano 1966), nel totale turbinio di gruppi e collaborazioni di cui è stato protagonista, dagli Ebrei ai Pulsar, dai Fire Trails ai mitici Vanadium, autentiche pietre angolari del metal italiano, per finire ovviamente con la sua pregevole carriera solista, contornata ora anche da un imprevedibile successo televisivo come conduttore della trasmissione Database, in onda su Rock TV. Chi, viceversa, ancora non lo conosce, ha perso davvero tante buone occasioni per vivere ottimo rock'n'roll: ma, ora, non avrà scusanti per la propria ignoranza. Questo nuovo album "Codici kappaò" è infatti l'occasione giusta per tutti: per chi già conosce e ama Scotto (e per loro queste 11 nuove canzoni saranno l'ennesima fonte di godimento rock), ma anche per chi invece sa a malapena chi sia Pino, perché grazie alle nuove proposte, e soprattutto ai ricchissimi guest che compaiono nel disco (Modena City Ramblers, Club Dogo, The Fire, Aida Cooper, Kee Marcello degli Europe, addirittura Edoardo Bennato nella tiratissima cover di "Meno male che adesso non c'è Nerone") avrà un'occasione irrinunciabile per cibarsi del sacro fuoco della musica di questo autentico fenomeno della musica tricolore. Allegato all'album, l'acquirente troverà pure un secondo cd contenente il concerto "Live - Rock for Belize" registrato al Summer Music Festival di Lonca Di Codroipo (UD), tenutosi l'8 Agosto 2011, nel corso del "Buena Suerte Tour": così, tra nuove songs e vecchi successi, questo disco fornisce un'immagine assolutamente completa ed esauriente del mondo di Pino Scotto. L'ultimo autentico rocker del Vecchio Stivale. (Andrea Rossi)