recensioni dischi
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ORATIO  "Discorrendo senza ratio"
   (2012 )

"Discorrendo senza ratio" è il secondo album di Oratio, nome d'arte di Andrea Corno. Dopo il buon esordio avuto nel 2009 con "Ora ti ho", l'artista si ripresenta con un album nuovo, e tutto da scoprire. Già dal titolo, Corno ci fa capire che il vezzo del gioco di parole non l'ha perso; entrambi i titoli ("Ora ti ho" e "Discorrendo senza ratio") si prestano a varie letture oltre che a rimandi al nome dell'artista "Oratio". E così succede per tutto l'album, dove troviamo testi leggeri o toccanti, non-sense o di spietata realtà, ma sempre azzeccati. Perchè con questo album, Oratio una cosa di certo l'ha fatta: ci ha confermato che sa scrivere canzoni. Canzoni sempre meno italiane, nella forma soprattutto (e quindi anche nella sostanza). Oratio, infatti, mosso da curiosità ed intelligenza, ha confezionato un disco coraggioso, che si distanzia dall'esordio, infischiandosene dell'entusiasmo col quale era stato accolto. Sempre più Badly Drawn Boy e sempre meno Battisti. In questo album, infatti, Corno ha deciso di perdersi (o andare in esplorazione), in spazi musicali che fin ad oggi non aveva mai affrontato, confezionando canzoni con un respiro tutto nuovo, introducendo nel suo arsenale musicale sintetizzatori d'epoca, batterie reverberate e chitarre elettriche; il tutto, grazie anche alla complicità di una band ormai consolidata e formata da Oliviero Lopes (piano, ukulele, etc) e Emanuele Primavera (batteria), oltre alla presenza di altri ospiti. Cantautore di matrice sempre meno italiana, si diceva, e sempre più internazionale, con questo nuovo lavoro, Oratio ci regala canzoni che, attraverso la spensieratezza alla quale ci ha abituati, ci lascia brani importanti, di rara ispirazione.