recensioni dischi
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RAPSODISMURINA  "CircoStanze EstRose"
   (2011 )

La prima cosa che colpisce dei laziali Rapsodismurina è, inutile dirlo, il nome. Decisamente non facile da ricordare e, per questo, immaginiamo, fortemente voluto. Il nickname nasce dall'unione tra il termine "rapsodi" (cantori professionisti dell'antico mondo greco, da cui deriva il termine "rapsodia") ed il cognome del proprio leader e fondatore, Walter Smurina. Ma l'amore per i giochi di parole non si ferma esclusivamente al nome dell'ensemble. Anche il titolo dell'album ("Circostanze estrose", il loro disco d'esordio) è l'unione di 4 diversi termini, vale a dire "circo", "stanze", "est" e "rose", che già introducono diversi argomenti di questo concept: le stanze nelle quali alloggiano i personaggi del circo protagonisti del disco, ad esempio, e tanto, tanto altro. Dovrete staccare il telefono, sedervi ed infilarvi le cuffie nelle orecchie, per cogliere appieno tutte le sfumature di quest'ottimo disco. La band nasce come duo nel 2008, per divenire via via più composita, ed approdare all'attuale formazione a cinque. Trattasi di indie rock, a tratti grunge, svolto completamente in lingua italiana, e con liriche, come detto, tutt'altro che casuali, con continue metafore e giochi letterali. L'opera è autoprodotta in modo totalmente indipendente, senza che questo diventi un limite per la riuscita finale: merito soprattutto della registrazione, perfettamente svolta a metà fra Roma e Conversano di Bari, dove ha registrato l’ultimo album Caparezza. Un vestito più che professionale, insomma, per un disco decisamente consigliabile, a chi ama il rock e a chi, più in generale, ha voglia di non far ammuffire il proprio cervello. (Andrea Rossi)