recensioni dischi
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POOH  "Pooh 25 - La nostra storia"
   (1990 )

E allora diciamolo, orsù, anche i metallari più torvi, anche i discotecomani impenitenti, anche gli amanti di new age o new wave: è impossibile prescindere dai Pooh. Ed è quindi impossibile prescindere da una loro raccolta, che sia questa (la prima, in ordine temporale, ad essere più o meno esaustiva) od un'altra qualsiasi. Questa è infatti la raccolta della nostra vita, non solo della loro, passata da più di 50 anni "on the road". Come è impossibile prescindere dai Pooh stessi: volenti o nolenti, che piacciano o no, rappresentano la musica tricolore. E lo fanno bene, con passione, con amore e, ovviamente, con grandi risultati. Ma anche con regole rigide: molti non sanno che nel '73, quando Riccardo Fogli (reo di aver lasciato la moglie Viola Valentino per Patty Pravo) venne messo alla porta, fra i vari scrutinati come papabili sostituti ci furono anche Ron ed Ivan Graziani: vennero entrambi scartati, si dice perché troppo "solisti" (leggasi "troppo bravi"...) e quindi in grado di sconvolgere la natura democratica del gruppo. Com'è noto venne poi scelto Red Canzian, a quel tempo leader dei misconosciuti Capsicum Red, che in effetti era ben meno "pericoloso" per gli altre tre Pooh. Ma l’azienda funziona, ha sempre funzionato, e sempre avrebbe funzionato, se i quattro non avessero deciso di separarsi: e quindi viva i Pooh (il cui il nome del gruppo, per chi non lo sapesse, viene da quello del famoso orsetto dei cartoni animati Winnie Pooh). Senza vergogna. Perché qualche scivolone (che c'è stato, nella loro storia, inutile nasconderselo) non pregiudica 50 anni di musica ad altissimo livello. (Andrea Rossi)