recensioni dischi
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BERTO PISANO  "A blue shadow"
   (1974 )

In Francia la chiamano 'musique d'ambiance' e da noi è sempre stata valutata un genere secondario. Si sta parlando della musica strumentale che sembra diventata un genere di moda. E' il momento quindi dei direttori d'orchestra, degli arrangiatori e degli autori di colonne sonore. Personaggi che finora se ne sono stati lontani dalla ribalta e che ora escono dal cono d'ombra. Come BERTO PISANO e la sua A BLUE SHADOW. Lo sceneggiato dal quale è tratta questa sigla è di grossissimo successo: HO INCONTRATO UN OMBRA, di D'Anza, con Beba Loncar, Laura Belli e Giancarlo Zanetti. Un giallo con tutti i crismi. Berto Pisano è il fratello del più noto e celebrato Franco, direttore d'orchestra in tante trasmissioni e autore di canzoni ed arrangiamenti nel periodo d'oro della RCA. È approdato magicamente al numero uno della Hit Parade nazionale senza avvisaglie di sorta. Il giorno prima la gente nemmeno sapeva chi fosse questo cagliaritano di 42 anni, o meglio, non lo conosceva forse il grande pubblico perché, per gli addetti ai lavori e per gli appassionati di colonne sonore, Pisano non era assolutamente un nome nuovo. Grande esperto e appassionato di jazz, Berto era uno dei direttori d'orchestra e compositori più richiesti dai registi e dalle case discografiche. Una serie di Decameroni e tanti film anche d'essai come INTERRABANG (oggi ricercatissimo sul mercato collezionistico). All'epoca, fare uscire un singolo tratto da una colonna sonora o sigla, sebbene si sappia in precedenza che non avrà grosso successo sul mercato, era cosa considerata normale. Ma il clamore di questo singolo davvero non se lo aspettava nessuno, tantomeno la Ricordi, la casa discografica alla quale Pisano era legato per questa sigla. Comunque, lo sceneggiato finì con grandi indici di gradimento e il suo posto venne preso da un altro sceneggiato ben fatto, IL COMMISSARIO VINCENZI con il bravissimo Paolo Stoppa. Improvvisamente scoppia il disco. Nessuno ne parlava più, sembrava uno dei tanti dischetti nati e morti dopo l'utilizzo televisivo, una musica fatta su ordinazione come tante. E invece quella musica così penetrante, così nostalgica, così triste (nel senso buono) era rimasta nelle orecchie di tutti, anche di chi gli sceneggiati tv non li poteva proprio sopportare. A ruota entrò in classifica anche il long playing nel quale l'ormai famoso motivo introduceva altri brani di colonne sonore come AMARCORD o LA GRANDE ABBUFFATA; e IDEE, il suo successivo singolo, troverà anch'esso facilmente la via delle classifiche seppure in tono minore. (Christian Calabrese)