recensioni dischi
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FABRIZIO DE ANDRE'  "La buona novella"
   (1970 )

''La buona novella'' è un concept album tratto dalla lettura di alcuni Vangeli apocrifi (in particolare, come riportato nelle note di copertina, dal Protovangelo di Giacomo e dal Vangelo arabo dell'infanzia), pubblicato nell'autunno del 1970.

Seguendo le caratteristiche degli Apocrifi, in questo album la narrazione della buona novella sottolinea l'aspetto piu' umano e meno spirituale assunto da alcune tradizionali figure bibliche (ad esempio, Giuseppe) e presta maggiore attenzione a figure minori della Bibbia, che qui invece diventano proptagonisti (ad esempio, Tito e Dimaco, i ladroni crocefissi insieme a Gesù).

E' stato ritenuto da De André "uno dei suoi lavori piu' riusciti, se non il migliore". «Nel 1969 scrivevo ''La buona novella''. Eravamo in piena rivolta studentesca; i miei amici, i miei compagni, i miei coetanei hanno pensato che quello fosse un disco anacronistico. Mi dicevano: "cosa stai a raccontare della predicazione di Cristo, che noi stiamo sbattendoci perché non ci buttino il libretto nelle gambe con scritto sopra sedici? Noi facciamo a botte per cercare di difenderci dall'autoritarismo del potere, dagli abusi, dai soprusi". ...Non avevano capito - almeno la parte meno attenta di loro, la maggioranza - che ''La Buona Novella'' è un'allegoria. Paragonavo le istanze migliori e più ragionevoli del movimento sessantottino, cui io stesso ho partecipato, con quelle, molto più vaste spiritualmente, di un uomo di 1968 anni prima, che proprio per contrastare gli abusi del potere, i soprusi dell'autorità, si era fatto inchiodare su una croce, in nome di una fratellanza e di un egualitarismo universali» (intervista a Fabrizio De André).

Ed ancora, quando gli fu chiesto per quale assurdo motivo, negli anni della contestazione giovanile, un cantautore rivoluzionario come lui avesse scritto un concept album dedicato a Gesù Cristo, lui rispose: "Perché Gesù Cristo è il piu' grande rivoluzionario della storia!".

Per questo la scelta di puntare sui Vangeli apocrifi come traccia da seguire per elaborare la trama del disco. Un modo, questo, per scoprire la vocazione umana, terrena, a volte quasi sofferente, dolorante e quindi provocatoria e rivoluzionaria della figura storica di Gesù di Nazareth.