recensioni dischi
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ANDREA MIRO'  "Elettra e Calliope"
   (2012 )

Raffinata, eclettica, poliedrica, impegnata nel sociale, con sei album all'attivo: impossibile definire in poche parole Andrea Mirò, modello reale di donna talentuosa, da sempre votata tenacemente alla musica, quale fondamento e insieme finalità di una notevole carriera musicale costellata di soddisfazioni. Ha collaborato con Eugenio Finardi, Roberto Vecchioni, Ron, Mango, Enrico Ruggeri. Negli ultimi anni ha più volte diretto l'orchestra del Teatro Ariston (ultimamente ha diretto l’orchestra per Nina Zilli), ha partecipato al progetto benefico "Amiche per l'Abruzzo" (con Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Elisa etc.) e a quello multimediale "Anatomia Femminile". Menzionata e premiata in varie occasioni dalla critica musicale, è stata protagonista sul palco del Festival di Sanremo, del Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber, del Premio Sergio Endrigo, del Blue Note di Milano, del Qube di Roma. Artefice di concerti dagli accenti emotivamente forti, l’alta tensione si avverte sia nei live intimi sia in quelli per il grande pubblico. La sua è una voce policroma che si fa strumento raro e flessibile, come le sue mani, capaci di suonare in modo eccellente e originale strumenti di vario genere: archi, a corde e tasti. Gli argomenti cantati sono sempre attuali e ardenti, mai banali o superficiali. Dopo aver incontrato il teatro nel progetto "La Belle Equipe", viaggio nella canzone d'autore francese, per la regia di Vito Molinari, Andrea ritorna sulla scena della musica italiana con un nuovo album dalla doppia anima: "Elettra e Calliope". Dodici tracce, tra il rock elettronico e il live melodico. Suoni immediati, istintivi, viscerali che si alternano ad altri sintetici, elaborati, cerebrali. La creatività di una musica libera da logiche compositive e schemi di livello strutturale. Un album che si affranca dalle comuni chiavi di lettura per proporsi con la stessa dualità dei vecchi vinili. Lato-A, dirompente, alternativo, ante-litteram. Lato-B, introspettivo, profondo, spirituale. Due stili musicali per presentare temi forti: l'inadeguatezza dell'uomo di fronte alla prepotenza delle aspettative, alla delusione di una scelta sbagliata, alla pretesa di un ruolo stereotipato. Parole che lasciano traccia, che sia ferita da presa di coscienza o sorriso amaro di ironia. Brani inediti che rivelano una nuova maturità artistica si accompagnano alla rivisitazione di alcuni brani editi riproposti attraverso il filtro di un percorso musicale vissuto tra le luci del palcoscenico e l'esperienza personale dell'artista.