recensioni dischi
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LORENZO TUCCI & LUCA MANNUTZA  "Lunar"
   (2012 )

Lorenzo Tucci e Luca Mannutza si uniscono per la prima volta dando vita a Lunar, un “concept album” uscito il 1 ottobre per la Schema Records, che pone un significativo punto di svolta nella carriera di due musicisti chiave della scena jazz contemporanea. ''Lunar'' è un’opera matura, sincera, fatta di sensazioni, dedicata all’improvvisazione e al mito lunare. Un disco da ascoltare tutto d’un fiato, seguendo i vari capitoli della struttura narrativa e immergendosi totalmente nella visione del viaggio di andata e ritorno per la Luna. Vinti dal loro estro e dalla fantasia, come accade per ogni loro lavoro discografico, o forse ispirati dalla fascinazione delle grandi opere di Verne e Méliès nei confronti del mito lunare, Lorenzo Tucci (batteria) e Luca Mannutza (piano, rhodes e hammond) realizzano un album, e un duo, inedito, pieno di sorprese e sfaccettature. L’esperienza compositiva di ''Lunar'' si fonda su un’improvvisazione basata su un determinato mood. Non un disco preparato a tavolino ma un’opera istantanea e ispirata, nella quale i due musicisti hanno realizzato uno “spazio” ampio dove inserire emozioni, sensazioni, successi, amore e sincerità. Altro punto di forza di questo connubio è lo scambio di ruolo tra pianoforte e batteria, tra strumento percussivo e melodico-armonico. Grazie a questa filosofia e alla piena padronanza del loro strumento, la batteria di Tucci e il pianoforte di Mannutza riescono perfettamente a fondersi fino a generare un suono unico, donando all’ascoltatore un impatto sonoro di notevole spessore emotivo. Tra l’allunaggio, il ritorno sulla terra e la successiva ripartenza per altri luoghi, Tucci e Mannutza esplorano gran parte dei linguaggi musicali del ‘900. Undici tracce per ogni tappa, partendo dalla perturbante ''Jungle Space'' per arrivare a ''Lunar'', brano che Lorenzo ha definito “afrodelik”, incrocio perfetto tra il genere afrocubano e psichedelico. E poi ''Moon Boots'', ''The Voyager'' e la risoluzione di ''Avaria''. Nella velocità dell’avvicinamento al pianeta Terra, viene omaggiato il “Duca” Ellington con ''Duke’s Nightmare'', un gioco di illusioni e memoria sul noto tema di ''Caravan''. Il grosso è fatto: consapevoli del ritorno riuscito, Tucci e Mannutza si concedono, e rielaborano ''Tea For Two''. Il disco si chiude con ''Earth'' e ''Inception'', finito il viaggio tutto riparte dall’inizio. Come nel blues.