recensioni dischi
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UGO MAZZEI  "Adieu shangri-la"
   (2013 )

La gioia di vivere è sinonimo di buona salute... senza alcun dubbio. Il mondo si avvicina al cambiamento naturale che ogni periodo storico vede. Il clima subisce variazioni spaventose e l’uomo ne metabolizza le conseguenze spesso dannose. Ecco il motivo per cui il cantautore siciliano UGO MAZZEI si avvicina a tematiche sociali e soprattutto ambientali come nel caso di questo suo ultimo lavoro discografico intitolato “ADIEU SHANGRI-LA” (Musica&Teste / Interbeat / Egea Distribuzione). Un doppio disco scelto di vendere al presso di uno... un doppio disco che racconta e lascia ascoltare nella prima parte i brani originali, incisi piano e voce così come sono nati. Nel secondo disco invece gli stessi brani sono in versione completa, arrangiati e pronti per il mercato discografico. Tutto nasce dalla voglia di gridare al rispetto per la natura e per tutto ciò che ci consente di vivere in salute. “Fatemi respirare” è il brano d’apertura che denuncia la mancanza di educazione da parte delle istituzioni mondiali, al diritto all’aria pulita, ricordando poi, nel brano “Canzone per Chico”, la figura di Chico Mendes, il sindacalista che si batté per fermare il disboscamento della foresta amazzonica, anche chiamata “il polmone del mondo”... una lotta pagata con la propria vita. Da socio di Legambiente, Mazzei ha lanciato una piccola pietra per la sensibilizzazione popolare su tali tematiche, perchè qualcosa possa finalmente cambiare, a partire dalle coscienze, sperando di arrivare poi a qualcosa di più istituzionalizzato. Nel disco non manca l’ironia che spesso affronta meglio il problema, come nel brano “Armageddon” dove Mazzei racconta di un uomo e una donna che si trovano soli sull’atollo di Bikini il giorno dell’esperimento nucleare e, intuendo cosa sarebbe accaduto di lì a poco, decidono di vivere gli ultimi momenti di vita in modo intenso e passionale... prima di ritornare polvere. Il titolo del disco è una sorta di “soluzione definitiva”: Shangri-La, è il luogo ideale, utopia pura ma speranza tangibile. In questo caso viene anticipata da un ipotetico “addio” che forse potrebbe trasformarsi in un arrivederci se la natura del mondo e l’educazione dell’uomo cambiassero.