recensioni dischi
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CESARE BASILE  "Cesare Basile"
   (2013 )

A quasi due anni di distanza dal precedente album "Sette pietre per tenere il diavolo a bada" (Urtovox 2011), ecco tornare Cesare Basile con un pugno di 10 ottime canzoni, per nulla rassicuranti o piegate al benché minimo bisogno di assecondare chissà quale trend cantautorale dell'ultima ora. Conosciamo bene Basile, un vero outsider, un fuoriclasse che brilla nel novero dei grandi autori italiani per l’eleganza, la classe e il modo, pur se cruento e "sanguinario", con cui continua a raccontarci la sua musica e le sue storie. Storie questa volta frutto del suo ritorno in Sicilia, del suo impegno nell’ambito dell’Arsenale (Federazione Siciliana per le Arti e la Musica) e del teatro Coppola occupato di Catania. Storie di matti, anarchici, lavoratori di giornata, donne in ginocchio, assassini per esasperazione, tamburini che si fanno la libertà da soli, e di una lingua, il siciliano, che sembra d'altri tempi. Come la libertà, appunto. Ma non c'è un tempo per la libertà. La libertà si fa sempre. Con le proprie mani. L’album (il primo della carriera di Cesare Basile che porta come titolo il suo stesso nome) viene pubblicato in versione cd e vinile. Quest’ultimo, doppio, viene pubblicato in esclusiva dalla Viceversa Records di Catania per la sua collana ”In Vinile” (della quale lo stesso Basile è direttore artistico e che ha visto già la pubblicazione dei vinili di The Niro e Hugo Race), e oltre al nuovo album contiene un ulteriore disco di reinterpretazioni acustiche di alcune tra le più belle canzoni di Basile, con il titolo ”Le ossa di Colapesce”.