recensioni dischi
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TOMAKIN  "Epopea di uno qualunque"
   (2013 )

Dopo il positivo esordio nel 2011 con ''Geografia di un momento'' (Sciopero Records/Venus) e due anni di intensa attività live, i Tomakin pubblicano il loro secondo lavoro per The Prisoner Records. Prodotto e registrato da Fabio Martino e Mattia Cominotto, ''Epopea di uno qualunque'' è un disco ispirato al presente: un collage di storie minime nelle quali i personaggi raccontati, pur vivendo un'esistenza ordinaria, riescono a sentirsi al centro dell'attenzione - sia essa reale, fittizia o virtuale; sempre indiscussi protagonisti delle loro piccole “gesta”. Da qui l’ironico ''epopea''. Indagatori del presente, i Tomakin fanno di ''Epopea di uno qualunque'' uno specchio che raccoglie e riflette immagini del mondo che ci circonda e degli individui che lo popolano. Motociclisti esibizionisti, figli di baroni arricchiti dalle caste, mamme rapite dalle slot machines, il sovraffollamento di pseudo-artisti con vaghe intenzioni, e fashion-blogger che, senza timidezza, si affacciano nei consigli comunali, inoccupati e forme di dipendenza. Specchio che registra i comportamenti - vizi, nevrosi, tic, formae mentis - di questi piccoli protagonisti, ma anche di chi, reggendolo in mano, vi guarda dentro e vede se stesso, e l’epopea che racconta è in realtà una commedia.